Registro n. 8 precedente | 463 di 1171 | successivo

463. Francesco Sforza al capitano del divieto dell'Oltrepo pavese 1452 gennaio 15 Lodi

Francesco Sforza ammonisce il capitano del divieto dell'Oltrepo pavese di essere guardingo nel molestare Pietro Vegio, uomo d'arme del condottiero ducale Bevilacqua, per frode del sale, accusa che contesta come indebita e ingiusta.

[ 83v] Capitaneo devetus Papiensis ultra Padum.
Petro Vegio, homo d'arme de Bivilaqua nostro conducterio, si lamenta che gli procedi contra per casone ch'el t'è stato accusato de froxatione de sale, et indebitamente et iniustamente et contra ogni rasone gli day molestia, perché non è vero habia commisso tale froxatione. Pertanto, volemo et scrivemote vogli havere buona advertentia che contra el debito non gli sia facto questa molestia, perché non è nostra intentione che indebitamente li subditi nostri siano strixiati, ad ciò che dignamente non si possano lamentare. Data Laude, die xv ianuarii 1452.