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466. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna 1452 gennaio 17 Lodi

Francesco Sforza scrive a Tommaso Tebaldi da Bologna di mandare da lui, perché si presentino da Angelo da Arezzo, auditore ducale, Zuanello Vacano, che ha sottratto la ragazza alla madre, e la stessa madre, in modo da risolvere il caso non ancora portato a termine nonostante gli interventi da Tommaso lodevolmente fatti.

[ 84r] Thome de Bononia.
Havemo intexo quanto ne scrivi havere facto in la differentia de quella puta tolta per Zuanello Vacano ala madre contra sua voluntate et dela condemnatione dici havergli facto, perché non ha vossuto restituire essa puta in contempto deli comandamenti tuoi, il che a nuy è stato caro havere sentito et multo te ne commendiamo, pur non essendo questa differentia levata via deliberemo nuy intenderla et fargli opportuna et expediente provisione. Pertanto, te scrivemo et volemo che comandi ad ambe le parte, soto quella pena te parerà conveniente, et infra quello termino, vengano personaliter da nuy et se apresentano dal spectabile domino Angelo de Arieto, nostro auditore. Et come faray avisane per tue lettere. Data Laude, die xvii ianuarii 1452.