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487. Francesco Sforza al capitano del divieto pavese d'Oltrepo 1452 gennaio 19 Lodi

Francesco Sforza invia al capitano del divieto pavese d'Oltrepo la supplica inviata dal comune e dagli uomini di Casteggio, precisando che se i monetari nel passato hanno contribuito ai carichi locali continuino a farlo al presente. Quanto ai cittadini (o a coloro che si fanno cittadini) se costoro non pagano nella loro città, paghino lì. Infine, per coloro che fanno esercitio et lavoreri, si osservino quanto a loro proposito prescrivono gli ordini ducali.

Capitaneo devetus Papie ultra Padum.
Te mandemo, qui inclusa, una supplicatione a nuy poreta per lo comune et homini nostri de Clastigio, la quale volemo che diligentimenti intendi et constandote che questi monetarii per lo passato habiano contribuito ali carichi occurrenti in quello comune, como per altre scripsimo al potestà del dicto loco, provedi opportunamente che pagano et contribuiscano segondo hano contribuito nel passato. Ala parte de quelli citadini, o chi si fano citadini, li quali hano acquistato lì et se recusano a contribuire per li beni acquistati, et cetera, te dicemo et committemo diligentimente te informi se per questi tali beni contribuiscano cum la citate o non, et non contribuendoli che pagano cum esso comune quello et quanto debitamente gli specta per li beni acquistati. Circa quelli chi dicono sono exempti volemo che, essendo tale exemptione concesse per nuy o confirmate, che gli siano observate, si minus, che pagano como fano a [ 87v] li altri de quella nostra terra. Al facto de quelli chi fano exercitio et lavoreri,como si contiene in la supplicatione, dicemo et volemo siano observati li ordini nostri, chi sono supra de ciò, supra tute le predicte cose havendo tale advertentia che niuna dignamente si possa lamentare. Data Laude, die xviiii ianuarii 1452.


(a) como fano ripetuto.