Registro n. 8 precedente | 492 di 1171 | successivo

492. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 gennaio 19 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Pavia di fare in modo che l'uomo d'arme Antonello da San Felisio possa ottenere dai beni (assai sufficienti) del defunto magistro Menino quanto gli si deve per la roba sua che consegnò a detto magistro.

Potestati Papie.
È retornato da nuy Antonello da San Felisio, nostro homo d'arme, il quale si lamenta non potere consequire el debito suo in li beni de quello quondam magistro Menino, al quale consignò la roba sua, segondo tu dei essere informato, a quamvis in suo favore sia data la sententia et che fi deducto per litigii cum gran spexe et dilatione, et cetera. Et perché non è nostra intentione, nì volemo che più sia deducto per litigii et dilatione, te scrivemo et comandemo che subito, remota ogni cavillatione et frivola exceptione, provedi ch'el dicto Antonello sia interamente satisfacto et per forma che per questa casone più non habia a venire da nuy cum iusta querela, avisandote siamo informati che in li beni del dicto quondam Manino gli è da satisfare, sì per la dote de sua mugliere, como per lo dicto Antonello, ma fi deducto in tal modo dicto Antonello per volerlo frustrare, ad ciò reste de domandare el debito suo. Vogli adonca talmente providere in questa cosa ch'ello sia satisfacto sì dela sorte, como dele spexe legitimamente facte in questa causa, per forma che più non sentiamo querela, como vole et debito et la iustitia. Data Laude, die xviiii ianuarii MCCCCLII.


(a) Segue in depennato.