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543. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Villanterio 1452 gennaio 22 Lodi

Francesco Sforza scrive al podestà, al comune e agli uomini di Villanterio accusando il podestà per la sua pertinacia nel non volere saldare il debito che ha con il commendatore Vistarino da Cremona. Per tale suo comportamento ordina ai villanteresi di trattenere tanto del mensile podestarile quanto basta a soddisfare il menzionato commendatore. Se il podestà avesse alcunché da ridire, non ha che da portarsi dall'auditore ducale, Angelo da Rieti, che gli dirà il fatto suo.

Potestati, comuni et hominibus terre Villanterii.
Te scrissemo a ti podestà ali dì passati dovesti satisfare a miser il comandadore di Vistarino da Cremona de certi dinari quali dice haverti prestato, si era così. Adesso è ritornato de novo a nuy esso comandatore lamendadosse che per lo nostro scrivere non hay fato altro. Per la qual cosa ve scrivemo a voy homini et comandemo che retegnate al dicto podestà tanto de salario suo mensuale che sia satisfacto esso comandatore de tutto quelo de' havere dal predicto podestà, e s'el dicto podestà s'aggrava de questo, venga da miser Angelo da Rieto, nostro auditore, el quale gli farà debita provisione. Data Laude, ut supra.