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604. Francesco Sforza vuole al podestà e agli uomini di Cilavegna 1452 gennaio 28 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà e gli uomini di Cilavegna smettano di dar noie, tramite i massari che ha in Cilavegna, a Galeazzo de Coli, abitante e contribuente a Vigevano, nonostante che, anche in presenza di donna Agnese, abbiano promesso di non molestarlo per lo stesso motivo.

[ 107v] Comuni et hominibus Cilavegnie.
Galeaz de Coli, habitatore della nostra terra de Vigievano, ne ha facto lamenta che hel sia ciptadino de Pavia et sia extimato in Vigevano per tucto li soy beni, tamen molestati più volte li soy massari ha lì in Cilavegnia, volendolo astringere a contribuieri alli carichi occurenti con vui, nonobstante che, per quella casone dello anno passato, prometisti, presente la magnifica madonna Agniesa, da non molestare più esso supplicante nelli soy massari per luy per la dicta casone. Per la qualcosa a, parendone questo contra rasone, ve scrivemo et conmandemo che, essendo così vero, desistati in tucto de molestare ipso Galeaz ne' soy beni e massari, anzi observati quello haviti una volta promesso, secondo che è debito, presertim ch'el non pare honesto che per medesima casone se debia pagare in duy lochi. Data Mediolani, die xxviii ianuarii MCCCCLII.


(a) qualecosa con e depennata.