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65. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1451 novembre 24 Cremona

Francesco Sforza vuole che il podestà di Castell'Arquato trovi la verità circa il cavallo, causa della vertenza tra l'uomo d'arme ducale Cremonino e Pietro da Caveso, della terra di Frinzolo.

Potestati Castriarquati.
Per altre nostre t'havemo scripto che nella differentia vertisse tra Cremonino, nostro homo d'arme, et Petro da Caveso, habitatore dela terra nostra de Frinzolo, per la casone de quello cavalo, dovesti investigare la veritate de questo facto et como si contene in esse. Al presente dicto Petro n'ha facto grande lamenta per l'inclusa sua supplicatione, et attesa la continentia de quella, et scrivemo de novo et volemo che tu sforzi cum ogni subtile ingenio et diligentia sia possibile de retrovare la veritate de questo facto per forma che esso nostro homo d'arme venga ad essere satisfacto del suo cavalo. Ben volemo che in procedendo contra d'esso Petro habii buona advertentia, et retrovando che in luy non sia de ciò defecto, secondo ch'el el dice, provide che non sia impazato proinde molestato, nec aliqualiter turbato et in questo ministra rasone senza alchuno respecto, perché cossì è nostra intentione. Data Cremone, die xxiiii novembris 1451.