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656. Francesco Sforza al capitano del divieto di Novara 1452 gennaio 31 Milano

Francesco Sforza ordina al capitano del divieto di Novara di non fare altro se non attenersi a quanto disporranno i Maestri delle entrate straordinarie circa il trasporto di frumento contro gli ordini ducali fatto dai massari da Gravarona, massari del vescovo di Tortona, di Marcolino, Giovanni e Giacomo, tutti Barbavara.

[ 114v] Capitaneo devetus Novarie.
Havemo conmeso alli Maestri delle intrate nostre extraordinarie che intendeno l'agravamento ne fa lo reverendo meser vescovo Tortonese, Marcholino nec non Iohanne et Iacobo, tucti de Barbavariis delictissimi nostri, et li loro massari da Gravarona per quello frumento gli dey havere trovato condure contra l'ordene nostro, siché, pertanto, volemo et conmandemote che in questa a cosa non facci novitate alcuna contra de issi massari nè le loro sigurtade, date per questa caxone se non tanto quanto sirà ordinato et scripto per ipsi nostri b Maestri, perché intendemo che quello ordinareno li prefati Maestri sia mandato ad effecto et executione. Data Mediolani, die xxxi ianuarii MCCCCLII.


(a) Segue nostra depennato.
(b) Segue massari depennato.