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702. Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1452 febbraio 4 Milano

Francesco Sforza ordina al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo che non si dia (in ossequio alle disposizioni della comunità di Pavia) più alcuna molestia agli uomini del conte Antonio Crivelli abitanti a Lomello e a Dorno per l'addizione dei 15.000 fiorini. Nonostante che la relativa causa sia ancora pendente, a detti uomini è stato sequestrato del sale: provvedimento, ancor questo, che il duca vuole che sia annullato.

Referendario Papie et Gracino de Pischarolo.
Havimo receuta querella dal conte Antonio Crivello, nostro dilectissimo, che nonobstante le provissione gli fuorono fate per quella nostra a communità de Pavia de non dare impazo al'homini suoy da Lumello et da Durne per l'aditione deli xv mila fiorini, et che etiam per altre evidente rasone diti homini non siano obligati al pagamento d'essa aditione, et precipue perché la causa pende, secondo che più b particularmente dal prefato conte, ho chi farà per esso, sereti informati, tamen sono molestati essi homini et loro segurtade per questa casone, e che gli è stato sequestrato certo sale contra ogni rasone. Per la qual cossa ve scrivemo et comendemo che non diati nè lassati dare molestia ho impazo alchuno ad essi homini, nè ad le dite loro segurtade indebitamente, anzi, dando loro ydonea segurtade per esso sale, gli lo fatiade libere relaxare finché sia terminata dita causa, il che sarà presto acioch'el conte Antonio nè l'homini suoy recureno ho patischano nulo pacto torto o iniuria. Data Mediolani, die iiii februarii 1452.


(a) Segue querella depennato.
(b) Segue partic depennato.