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773. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto 1452 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza vuole che Teseo da Spoleto, commissario di Piacenza sugli alloggiamenti, faccia opera di pacificazione tra gli uomini d'arme Messello e Fosseto (ai quali è stata assegnata una somma) e gli uomini di Lusignano per i cavalli ivi bruciati. Non riuscendovi, renda giustizia secondo la commissione fatta a lui e al podestà di Piacenza.

Theseo de Spoleto, commissario Placentie super allogiamentis.
Vederay quanto scrivemo al potestà nostro lì et ad ti per casone de una summa lata in favore de Messello et Fosseto, nostri homini d'arme, nì etiamdio quilli boni homeni fiano deducti per li cavalli gli fonno brusati in Lusignano, et cetera. Et perché non vorrimo che li dicti nostri homini d'arme, né etiamdio quigli buoni homini siano deducti per litigii, volemo che tu habi dati l'uno et l'altro subito et tucti quigli buoni modi te pareranno expedienti, facci opera de acordarli et havere modo gratissimo. Quando accordio non possi havere loco, volemo se faccia rasone secondo se contene in ella commissione al potestà et ad ti, et con quilla celirità cures né l'una parte né l'altra sia menata per litigio. Data Mediolani, die x februarii MCCCCLII.