Registro n. 8 precedente | 811 di 1171 | successivo

811. Francesco Sforza a Guglielmo Barbavara 1452 febbraio 14 Milano

Francesco Sforza ammonisce Guglielmo Barbavara della comitiva dei Sanseverino di essere stato liberato su supplica dei Sanseverino, ma alla condizione che cambi registro di vita e se ne stia con i suoi famigli e cavalli a Trecate, guardandosi bene di bazzicare nei dintorni di Gravedona. Se sentisse ancora parlar male di lui, sappia che sconterà il vecchio e il nuovo suo malaffare.

[ 137r] Guilielmo Barbavarie, de comitiva spectabili de Sancto Severino.
Come tu sai, a preghere deli magnifici fratelli de San Severino, te habiamo facto relaxare de presone, nonobstante le robarie et excessi per ti et per li toi commissi, li quali meritariano punitione rigida et severa. Ma nostra intentione è, ad ciò habii casone de vivere più costumatamente non hai facto fin a qui, che vadi a stare con li toi famigli et cavalli dentro la terra de Trechà, dove t'è stato deputato lozamento, e per cosa del mondo non volemo che te dimori in Gravarona. Pertanto, levati subito da lì, et va al predicto lozamento senza exceptione alcuna, et guarda a vivere in forma che più non sentiamo querella di facti toi, perché se la sentiaremo te faremo fare rasone del veghio et del novo. Data Mediolani, die xiiii februarii MCCCCLsecundo.