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812. Francesco Sforza al capitano di Novara 1452 febbraio 14 Milano

Francesco Sforza informa il capitano ducale di Novara di aver liberato, su richiesta dei fratelli Sanseverino, Guglielmo Barbavara che aveva detenuto a Mortara per furti. Vuole che Guglielmo si porti nel suo alloggiamento di Trecate e per nessun motivo bazzichi a Gravedona.

Capitaneo nostro Novarie.
Li dì passati intendessemo quanto ne scrivesti deli desordini, excessi et robarie sono comessi per Guilielmo Barbavaria, homo d'arme deli magnifici fratelli da San Severino, et per li soi. Il perché accade per non volere stare in li soi lozamenti ordinati et deputati. Et perché alhora el dicto Guilielmo de nostra ordinatione era destinuto in Mortara per casone de certa robaria facta ad uno dela dicta terra, non ve fecimo altra risposta, ma adesso, perché a preghere deli dicti magnifici fratelli havemo facto relaxare lo dicto Guilielmo, et nostra intentione è per obviare ale robarie, excessi et desordini che come soldato el vada a stare in lo logiamento gli è ordinato et deputato in Trechà. Volemo et ve commandiamo expressamente che subito gli mandati per lo cavallario de quella, o per uno deli vostri, le nostre lettere ale presente ligate, per le quale ve commandiamo ch'el se leva da Gravarona e vene a stare al dicto logiamento. Et ogni modo provediti ch'el se leve et vada al logiamento predicto, voglia o non, commandando etiamdio ali homini de Gravarona, che non li dagano cosa alcuna per la quale li desseno materia a demorarze, perché como havemo dicto omnino volemo lo faciate andare al so logiamento e così facite senza altra replicatione de nostre lettere. Mediolani, xiiii februarii 1452.