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860. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Teglio 1452 febbraio 18 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà, al comune e agli uomini di Teglio di dare, come concordato dai loro ambasciatori, a Bartoluccio da Esio venti ducati d'oro, di fargli avere quanto gli spetta per la podestaria avuta lì e di liberarlo da ogni obbligazione da lui lì contratta.

Potestati, communi et hominibus Tilii.
Como crediamo doviate havere inteso, sonno remasti de acordio li vostri anbassiatori qua con Bartoluccio da Exii, nostro famiglio dilecto, per quello ha meritato con vui del suo servito et salario, cioè che statim, como sarà lì, gli darite ducati xx d'oro, et l'hano liberato et fatogli absolutione integra de tucto quello se trovasse che Bartoluzzo habia havuto da vui homini, ho da altri del vostro per vui. Et trovandose lui essere creditore de quello tempo lui è stato potestà lì, facta la ragione, lo deviate indilate satisfare, siché per observantia de questa conpositione ve comandemo expressamente et volemo che subito pagate Bartoluccio et tu, potestà, providi per omne modo ch'el sia integramente pagato sì delli dicti xx ducati, como de quello sia creditore per lo tempo sia stato potestà, ut supra, et observate dicta liberatione, et fate ciò per forma che Bartoluccio habia dicto pagamento et resta bene contento et satisfacto da vui, sì ch'el sia vostro bono amico et figliolo, nè habia troppo a restare lì per questa cagione, perché lo havemo adoperare in elli nostri servitii. Data Mediolani, die xviii februarii MCCCCLII.