Registro n. 8 precedente | 872 di 1171 | successivo

872. Francesco Sforza al podestà di Casalmaggiore 1452 febbraio 19 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Casalmaggiore che il vescovo di Cremona s'è lamentato di essere turbato nel possesso che ha lì dal casalasco Giovanni Cagaferro: lo faccia desistere da tale turbativa. Se detto Giovanni ha motivata ragione di agire contro il vescovo, lo faccia via iuris.

Potestati nostro Casalis Maioris.
Il reverendo misere lo vescovo Cremonese n'ha fata querela ch'el fu turbato in una sua possessione, quale ha lì, per Zohanne Cagaferro, habitatore de quela nostra terra, de facto e contra ogni debito de iusticia. Per la qual cosa te scrivemo e commandemo che, essendo questo vero, provede per ogni modo che al prefato misere lo vescovo non sia fata [ 146v] iniuria né de fato, e se el dito Giovanne forte se pretendesse dovere havere cossa alchuna dal pretacto monsignore, agat via iuris et non aliter, perché se faria contra la nostra mente. Data Mediolani, die xviiii februarii 1452.