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902. Francesco Sforza al podestà di Melzo 1452 febbraio 22 Milano

Francesco Sforza si meraviglia con il podestà di Melzo che, nonostante gli ordini dati, molesti ancora Gasparino Gallina per il pagamento dei carichi occurrenti: rispetti gli ordini dati e non dia noie né a Gasparino né ai suoi massari. Se vi fosse qualcuno che si lamentasse di ciò, gli imponga di presentarsi entro un certo termine davanti al Consiglio di giustizia.

Potestati nostro Melcii.
Gasparrino Galina, maestro da ligname, è ritornato da nuy con querela dicendone che, non atteso le lettere nostre, quale te scrissemo ali dì passati ad sua instantia circa al fato de paghamenti di carichi occurrenti in quela nostra terra de Melzo, le quale passasseno con ogni honestà, tamen lo molesti e fagli novità contra l'ordeni, deli quali in esse nostre se faceva mentione. Dil che ne pigliamo admiratione, et pertanto volemo e commandemoti che non molesti, né lassi molestare esso Gasparrino ne sui beni e massari per la dicta casone contra la dispositione d'essi ordeni, per forma che più non ne sentiamo querela. E se più nyuno s'aggravasse de ciò, comanda ale parte che, fra quelo termino te parirà conveniente, debiano comparire inanti ali spectabili del Consiglio nostro de iusticia, li quali farano rasone. Data Mediolani, die xxii februarii 1452.