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904. Francesco Sforza al giudice ferratie di Alessandria 1452 febbraio 22 Milano

Francesco Sforza scrive al giudice ferratie di Alessandria di indagare se il vero motivo della condanna in contumacia di Giacomo Stramezio da Serravalle, compagno di Bartolomeo da Iesi, già castellano ad Alessandria, fu per aver tagliato certi alevamini. Se tale ne fu la causa, il duca vuole che detto Giacomo venga riammesso alle sue difese. Se altro fu il motivo della condanna, lo si informi.

[ 152r] Iudici ferratie civitatis nostre Alexandrie.
Se lamenta Iacobo Stramezio da Seravale, compagnio de Bertolameo da Ieso, olim nostro castellano lì, ch'el sia condemnato a torto et in contumatiam solum perché el non comparse, et cetera, soto pretexto ch'el debia havere tagliate certi alevamini. Per la qual cossa te scrivemo e comandemo che intende questa cossa et, essendo questo il vero, admette de nuovo ogni defensione e prova legitima quale voglia fir facta per esso supplicante nonobstante dicta condemnatione, acioché esso supplicante non remangha indebitamente et contra il vero condemnato. Data Mediolani, die xxii februarii 1452. Si tamen gli fossi altra cossa iuridica in contrario, de ciò ne vorriamo essere avisati per tue lettere. Data ut supra.