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943. Francesco Sforza al podestà di Parma 1452 febbraio 25 Milano

Francesco Sforza informa il podestà di Parma che Giovanni degli Araldi, accusato dall'oste del Saracino di Pavia di avere presso di sé della roba del defunto Carlo da Perugia, nega di averne alcunché. Disposto di portarsi dal podestà, il duca vuole che questi indaghi diligentemente se ha di detta roba e di tutto gliene dia comunicazione. Nel frattempo, non faccia alcunché contro di lui prima di esserne avvisato dal duca.

[ 158r] Potestati nostro Parme.
Per quello ve havemo scripto, ad instantia del'hosterio del Saracino de Papia, che dovesti mandare qua da nuy Iohanne deli Araldi, el quale fi dicto havere apresso de sé dela robba de quondam Carolo da Perosa, se grava el dicto Iohanne dicendo che non ha de dicta robba cossa alcuna et se offere de stare in rasone lì in quella cità. Pertanto, siamo contenti et sì ve committemo che habiati denanci a vuy dicto Iohanne, et cum quelli modi ve parrirano vediati de havere informatione s'el predicto Iohanne ha dela dicta robba del prefato quondam Carolo o non, et secundo che trovariti, avisatine per per vostre lettere, et interim suprasedeti de fare novità alcuna contra esso Iohanne fine che vi scrivemo altro sopra de ciò, scrivendone bene chiaro quella roba et quanta trovariti essere restituita dal dicto Iohanne, et cussì quanta se ne trovarà havere apresso de sé. Data Mediolani, die xxv februarii 1452.