Paesaggio con montagne e figure al tramonto
Ronzoni Pietro
Descrizione
Identificazione: paesaggio montano con figure
Autore: Ronzoni Pietro (1781/ 1862), pittore
Cronologia: 1825 - 1849
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: cartoncino / pittura a olio
Misure: 38 cm x 3.5 cm x 31 cm
Descrizione: Il dipinto, a olio su cartoncino, è un paesaggio con montagne e figure al
tramonto, attribuito a Pietro Ronzoni. Di formato rettangolare, è orient
ato in orizzontale e dotato di una cornice lignea dorata.
Notizie storico-critiche: Il dipinto, attribuito a Pietro Maria Ronzoni, è un paesaggio montano al
tramonto, attraversato da viandanti. LÂ'uso dei colori, la quasi totale a
ssenza di definizione e la resa delle luci, più omogenea rispetto alle pr
ime opere dellÂ'artista, fanno pensare a una datazione tarda dellÂ'opera
, forse influenzata dalla pittura sfatta e nebulosa di Giovanni Carnovali detto il Piccio, che fu amico e collaboratore di Ronzoni. A partire dagli anni Quaranta, il paesista bergamasco abbandonò infatti i dipinti idillic
i e le vedute cittadine per realizzare paesaggi definiti da masse di colore. Nato a Sedrina nel 1781, Pietro Maria Ronzoni fu inviato nel 1800 a Roma dal padre, che aveva riconosciuto il suo talento artistico e che desiderava che si formasse come pittore. Corriere della Serenissima, lo affidò a
llo scultore Antonio Canova e alla pittrice Angelica Kauffmann; furono loro a inserirlo come apprendista nella bottega di Luigi Campovecchio, considerato allÂ'epoca uno dei paesisti più importanti in Italia. Qui conobbe
le opere di Lorrain e di Poussin e incontrò Giuseppe Diotti, con cui stri
nse un profondo e duraturo legame di amicizia. Rientrato a Bergamo nel 1809, si affermò in Veneto e in Lombardia; fu professore dal 1811 in Accadem
ia Carrara, apprezzato da Giacomo Quarenghi e da Giovanni Carnovali (il Piccio), e ottenne numerose committenze. Nel 1814 si trasferì a Verona, ma
fu costretto a rientrare una decina di anni dopo per disgrazie finanziarie legate allÂ'eredità paterna. Ai debiti del padre si aggiunse lo sfortun
ato matrimonio con Giacinta Ceresoli (1827), che presto diede segni di squilibrio mentale. Gli anni Trenta e Quaranta furono segnati da enormi difficoltà , nonostante le quali Ronzoni cercò costantemente di lavorare. Il p
ittore e la moglie morirono, a distanza di qualche mese, nel 1862. Pur essendo amatissimo da artisti e collezionisti bergamaschi a lui contemporanei, Ronzoni fu dimenticato rapidamente, fino a una lenta e faticosa rivalutazione avviata da Luigi Angelini (1925), seguito da Roberto Bassi-Rathgeb (1944) e Luigi Cortesi (1963, 1964, 1965), a cui seguirono importanti esposizioni nel 1974 (Bergamo, Palazzo della Ragione, Â'Il Piccio e artisti be
rgamaschi del suo tempoÂ') e nel 1983 (Bergamo, Galleria San Marco, Â'La
pittura bergamasca da Marco Gozzi a Silvio PomaÂ'). La prima ricostruzio
ne della sua opera è merito di Fernando Rea e Margherita Zanardi Ricci (1
992).
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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