Tavoletta

bottega milanese

Tavoletta

Descrizione

Identificazione: Cristo in trono affiancato da San Maurizio e dalla Vergine. Ai piedi la famiglia imperiale di Ottone I o II.

Denominazione: L'imperatore Ottone inginocchiato di fronte a Cristo

Ambito culturale: bottega milanese

Cronologia: ca. 983

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: avorio/ intaglio

Misure: 10 cm x 14 cm x 0,6 cm

Descrizione: Tavoletta raffigurante al centro Cristo in trono che regge un libro sacro nella mano sinistra affiancato da san Maurizio e dalla Vergine in piedi. Inginocchiati ai suoi piedi vi sono un sovrano rappresentato nell'atto di baciare il piede di Cristo (poskinesis) di fronte alla moglie, che regge in braccio un bambino incoronato e anch'egli proteso verso il piede di Cristo. In alto due angeli con le mani velate. Nella cornice che corre intorno alla scena sono indicati i nomi dei personaggi ritratti. Grazie all'iscrizione della cornice inferiore ili sovrano inginocchiato può essere identificato in un imperatore della dinastia degli Ottoni: Ottone I oppure Ottone II.

Notizie storico-critiche: E' probabile che la tavoletta fosse montata sulla rilegatura o la coperta di un libro.
La scena rappresenta un imperatore della stirpe degli Ottoni con la moglie e il piccolo figlio già incoronato, inginocchiati in atto di rendere omaggio a Cristo in trono, gesto consueto nei confronti degli imperatori bizantini. La critica già dal Settecento ha identificato nel sovrano Ottone il grande con la moglie Adelaide e il figlio Ottone II sulla base della presenza di san Maurizio, a cui Ottone fece intitolare la cattedrale nella capitale imperiale di Magdeburgo. Per primo nel 1918 Goldschmidt ha espresso parere diverso ritenendo più plausibile che l'imperatore sia invece Ottone II con la moglie Teofano e il figlio Ottone III. Il figlio fu insignito del potere nel 983 a tre anni e questa età pare consona al bambino rappresentato nella scena, Ottone II invece fu associato al potere del padre a 6 anni. L'ipotesi è stata approfondita da Little (1988) che nei suoi studi sulla produzione di intagli in avori di epoca ottoniana a Milano ha dimostrato la vicinanza fra la placchetta e altri intagli, fra i quali ad es. la situla detta di Gotofredo del Tesoro del Duomo di Milano e un'altra del V&A Museum.
La presenza dei due angeli con le mani velate secondo un'iconografia funeraria, ha fatto ipotizzare che la committente sia stata la moglie dell'imperatore Ottone II, Teofane che introduce al Redentore il figlio e nuovo imperatore Ottone III.
La tavoletta venne pubblicata per la prima volta nel 1759 dall'erudito Francesco Gori nella sua opera sui dittici allora conosciuti in Italia ed Europa, il disegno fu probabilmente eseguito da Girolamo Ferroni; illustrazione compare anche in un volume manoscritto sui dittici della collezione Trivulzio, già nota al Lanzi (Tasso 2017, pp. 197-198).
Per confronto: Asta SIGALAS Lot. 40 15 gennaio 2013.

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Guglielmetti, Angela (2020)

Aggiornamento: Barbieri, Lara Maria Rosa (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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