Trasporto di Cristo al sepolcro

Maestro di Trognano; Del Maino, Giacomo; Butinone, Bernardino

Trasporto di Cristo al sepolcro

Descrizione

Autore: Maestro di Trognano (attivo in Lombardia 1478-1500 circa), autore; Del Maino, Giacomo (documentato a Milano nel 1469, morto a Pavia tra il 1502 ed il 1505), autore; Butinone, Bernardino (notizie 1450-1510), autore

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1476 - ante 1491

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: legno/ intaglio/ doratura/ pittura

Misure: 178 cm x 121 cm (intero)

Descrizione: Rilievo policromo con la scena del trasporto al sepolcro di Cristo alla presenza della madre, delle pie donne e degli apostoli. Sullo sfondo di un paesaggio collinoso con tre castelli e le tre croci sulla destra che si stagliano contro il cielo. Il rilievo è compreso entro una larga cornice di legno nero con battuta dorata.

Notizie storico-critiche: Il rilievo proviene dall'altare maggiore della chiesa di Santa Maria del Monte sopra Varese, smembrato tra il 1660 e il 1662 per fare posto all'attuale in marmo. Fa parte di quattro scene legate alla passione di Cristo: la Flagellazione, la Salita al Calvario, la Crocifissione e la Deposizione. Mentre la prima e la terza rimasero a Varese, nel convento di clausura delle Romite Ambrosiane, le altre furono donate dalle monache alla confraternita della Trinità e portate in un primo tempo nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo; in seguito entrarono a far parte della raccolta Stroganoff e furono infine vendute dall'antiquario Sangiorgi alla Pinacoteca di Brera che le lasciò in deposito alle Civiche Raccolte d'Arte Applicata.
La Deposizione presenta una forte ripresa dalle incisioni mantegnesche, con alcune variazioni: il fondale è costituito dal profilo di due montagne spioventi, secondo la tradizione degli intagliatori lombardi e la posizione della Madonna è molto diversa da quella del Mantegna.
Dal punto di vista cronologico, un sicuro punto di riferimento ante quem è costituito dalla bolla di papa Innocenzo VIII del primo aprile 1491, quando l'altare viene citato in merito al suo valore decorativo. L'altare, ideato fin dal 1474, fu eseguito tra il 1476 e il 1477 mentre i rilievi furono realizzati tra il 1482 e il 1488. L'ancona venne commissionata dal duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza nel 1474 e compita entro il 1482.
L'ipotesi che l'artefice del progetto sia stato Giacomo Del Maino, presente nel 1478 nel cantiere con diversi aiuti per l'esecuzione degli stalli corali, non è certa, anche a causa del fatto che, confrontando i rilievi tra loro, è possibile distinguere diverse mani. Dal punto di vista stilistico, infatti, la Flagellazione risulta diversa rispetto alle altre tre scene che sono state attribuite al non ancora identificato Maestro di Trognano: Raffaele Casciaro ha proposto l'identificazione con Giovan Pietro De Donati e, in occasione della mostra "Il corpo e l'anima", il rilievo è stato ascritto a Giacomo del Maino con il concorso dei collaboratori e di Bernardino Butinone, come già individuato da Mario Salmi (1927) e confermato da recenti acquisizioni documentarie.

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Serrone, Liliana (2012)

Aggiornamento: Dester, Elizabeth (2017); Barbieri, Lara Maria Rosa (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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