Andrea Oltolina

Bianchi Giosuè (attr.)

Andrea Oltolina

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Andrea Oltolina

Autore: Bianchi Giosuè (attr.) (Monza, 1803-1875)

Cronologia: post 1848 - ca. 1860

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 44,5 cm x 60 cm

Notizie storico-critiche: Il ritrattato è Andrea Oltolina fu Innocente, scomparso a Monza il 26 agosto 1848.
Dallo "Statuto Organico della Causa Pia Oltolina Andrea" sappiamo che il benefattore, con testamento datato 17 settembre 1847 e successivo codicillo 25 ottobre, "istituì erede universale il Luogo Pio Convenio ed Ospitale di S. Bernardo in Monza, cioè li Pii Istituti Ospedalieri ed Elemosinieri" con lo scopo "di mantenere in perpetuo quattro piazze da cronico due pei maschi e due per le femmine nello Spedale, e due altre nella Pia Casa di Ricovero in Monza a nomina e scelta del Corpo Elemosiniero, ora Congregazione di Carità", specificando " di erogare gli avanzi di rendita in elemosine a domicilio a favore dei poveri cronici [...] nativi di Monza [...] da preferirsi quelli che portino il cognome Oltolina" (ASHSG IX). La Causa Pia Oltolina era ancora attiva nel 1933, con un capitale che ammontava a ben 98.333,33 lire (ADHSG 14/3).
Dai dati d'archivio rinvenuti sappiamo che il nostro effigiato è fratello di Giuseppa Oltolina, che nel 1834 istituì erede universale l'Ospedale di Monza, "salvo l'usufrutto del fratello Andrea" (ECA2Mz, 2.5, 3 (b. 8), unità 52).
Entrambi i fratelli Oltolina figurano tra i benefattori dell'Ospedale, essendo i loro nomi incisi su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio di via Solferino. In assenza di una regolamentazione precedente, fu il Regolamento per le onoranze ai Benefattori del 1943/1945, a stabilire di "perpetuare la memoria dei benefattori dell'Ospedale" con l'incisione del nominativo, in nero o in oro, a seconda dell'entità della donazione, sottointeso che l'incisione in oro attesta una donazione molto consistente (ADHSG 24/5).
L'effige è la replica ridotta al busto del ritratto "a figura naturale", oggi conservato presso la Fondazione Opera Pia Bellani, commissionata nell'aprile 1851 al pittore monzese Giosuè Bianchi e realizzata entro il successivo mese di agosto (ECA2Mz, 2.5, 3 (b. 8), unità 52, 472).
In questo ritratto il benefattore è colto a mezzo busto, con indosso una giubba blu a doppio petto con i revers rossi (tipico abbigliamento della Guardia Civica in periodo risorgimentale; v. Butazzi 1977, p. 124-125) e un fez di velluto color granata. La vivacità espressiva e il carattere di non finito del volto, parzialmente in ombra, fanno pensare che il nostro sia uno studio preparatorio per l'effige a figura intera.
La presenza di due ritratti del medesimo benefattore è riconducibile alla natura delle sue disposizioni testamentarie, volte a beneficiare tanto la Pia Casa di Ricovero quanto l'Ospedale. In entrambi gli enti vi era l'usanza di far eseguire un ritratto gratulatorio in memoria del benefattore, secondo misure prestabilite: presso l'Ospedale era in uso il ritratto a mezza figura (90 x 70) o a figura intera (210 x 120), mentre presso le Pie Case di Ricovero e Industria veniva adottata l'effigie a mezzo busto (60 x 45).
Se l'effigie a figura intera venne commissionata dall'Ospedale, è probabile allora che questo ritratto a mezzo busto fosse quello destinato alla Pia Casa di Ricovero (le dimensioni del dipinto sembrano confermarlo). Per l'opera potremmo supporre quindi un'esecuzione da parte del medesimo pittore che realizzò l'effigie intera, ovvero Giosuè Bianchi.
La presenza di due ritratti simili nelle raccolte di enti differenti non stupisce, viste le vicende comuni che legarono i Luoghi Pii monzesi, dai tempi del governo napoleonico fino al regno sabaudo, quando l'amministrazione di tutti gli istituti benefici della città fu affidata alternativamente alla Congregazione di Carità e ai Luoghi Pii Elemosinieri. La separazione attuale della Quadreria dei Benefattori in due nuclei pittorici distinti, quello dell'Opera Pia Bellani e quello dell'Ospedale San Gerardo, è avvenuta in tempi recenti (2005).
Quando la Casa di Riposo "Giuseppe Cambiaghi" (già Pia Casa di Ricovero) confluì nell'Opera Pia Bellani anche i beni mobili etichettati con la sigla "P.C.R." entrarono a far parte del patrimonio di quest'ultima; l'effigie a figura intera di Andrea Oltolina, sebbene in origine destinata all'Ospedale venne probabilmente conservata presso la sede della casa di riposo, che la etichettò "PCR 375".
Il dipinto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il nosocomio nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Il ritratto di Andrea Oltolina fa da pendant a quello della sorella Giuseppa Oltolina ved. Sala (INV. N. 131771).
Sia la scheda del 1983 sia l'Inventario Generale del San Gerardo, dove il ritratto è registrato dal 1989, recano un errore di trascrizione nel cognome del soggetto ("Valtolina").

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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