Alessandro Leoni

Bianchi Gerardo

Alessandro Leoni

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Alessandro Leoni

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: 1888

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 69,5 cm x 89,5 cm

Descrizione: ritratto a busto intero ambientato

Notizie storico-critiche: In assenza d'iscrizioni, fa fede la scheda del 1983, che permette d'identificare il personaggio con Alessandro Leoni, presente anche tra i benefattori dell'ospedale riportati sulla lapide commemorativa posta all'ingresso dell'edificio di via Solferino.
Tra i documenti d'archivio rinvenuti troviamo l'annuncio della morte del Leoni, avvenuta all'età di 70 anni il 26 aprile 1888 (ASHSG VII, 495); il documento ci informa inoltre della parentela con altri due personaggi rappresentati nella Quadreria dell'Ospedale: il fratello Giovanni Natale (N. INV. 131943) e la sorella Paola, maritata Brioschi (N. INV. 131742).
Il benefattore, con testamento olografo del 20 gennaio 1888, nomina erede il fratello con l'obbligo di soddisfare un legato di lire 10000 a favore dell'Ospedale per l'istituzione di una piazza da cronico e uno di lire 2000 per la Casa di Ricovero (ASHSG VII, 900), nonché donazioni di lire 2000 sia per l'Asilo Umberto che per l'Asilo Margherita (ASHSG VII, 546).
A fronte di suddetta benemerenza la Congregazione di Carità, amministratrice degli istituti beneficati, commissionò al pittore Gerardo Bianchi due ritratti del Leoni, uno da consegnarsi alla Pia Casa di Ricovero ed uno per l'Ospedale, il primo pagato lire 125 mentre il secondo lire 175, entrambi rimessi nel luglio del 1888 (ASHSG VII, 867).
Questo documento evidenzia una disparità nel prezzo dei dipinti, dovuta sicuramente alla differenza di formato; ciò starebbe ad indicare che i dipinti destinati alla Casa di Ricovero fossero più piccoli (e dunque ragionevolmente meno costosi) di quelli commissionati per l'Ospedale, forse più dispendiosi perché più grandi.
Sappiamo che Gerardo Bianchi, in una lettera del maggio 1888, aveva chiesto "un piccolo aumento sui ritratti grandi di mezza figura dell'Ospedale che ora il suo prezzo non è proporzionato, ed [h]anno una maggiore importanza di lavoro" (ASHSG XIII, 527).
Sul rovescio del dipinto si conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione assunta dal nosocomio col trasferimento in via Solferino. L'inventario fu stilato nel 1938, dopo la soppressione della Congregazione di Carità, l'ente che dai tempi dell'Unità raccoglieva le beneficenze e amministrava i Luoghi Pii della città, compreso l'ospedale (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Il soggetto è colto nella penombra dello studio, mentre distoglie l'attenzione dal foglio che tiene in mano e che potrebbe alludere al testamento, secondo un'iconografia molto diffusa tra i ritratti gratulatori. Una luce intensa proveniente da destra si posa sul volto dell'effigiato, accentuando l'estemporaneità del gesto, mentre carica di vitalità l'espressione malinconicamente riflessiva del benefattore. Se da una parte i giochi di luce dichiarano la dimestichezza col ritratto fotografico, la pennellata morbida e sfatta che rifrange la luce e sfuma i contorni, qualifica un'esecuzione rapida e uno stile pittorico attento ai valori derivati dalla scapigliatura milanese, che si ritrova in altre opere dell'artista eseguite sul finire del nono decennio del XX secolo. Come nota di costume si osserva l'utilizzo di un cravattino nero e sottile annodato a fiocco con due lembi lunghi e scomposti, che fu in voga dalla fine del nono decennio del secolo fino ai primi anni del Novecento (v. ritratto di Alessandro Zappa, INV. N. 131798).
Il documento succitato relativo alla consegna dei dipinti (ASHSG VII, 867) ci informa della presenza di due ritratti di Alessandro Leoni; questo dato trova conferma nella lista dei dipinti - presenti presso l'istituto dei cronici dell'Ospedale Umberto I - consegnati nel 1949 al professor Erme Ripa, per la costituzione della Galleria Civica presso la Villa Reale (ADHSG 90/14). Tuttavia, attualmente in Quadreria se ne conserva un solo esemplare.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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