VASI CON FIORI

Treccani Ernesto

VASI CON FIORI

Descrizione

Autore: Treccani Ernesto (1920/), autore

Cronologia: 1963

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: matita/ acquerello su carta

Misure: 350 mm x 475 mm

Descrizione: Vasi di piante davanti a balaustra di balcone o terrazzo tratteggiata leggermente a matita

Notizie storico-critiche: Il soggetto di questo disegno si inserisce in quell'analisi che Treccani, fin dal suo esordio come pittore, conduce sulle piccole cose che circondano la vita quotidiana dell'uomo (conchiglie, tegami, lampadine, scarpe).
L'attenzione verso questo genere di soggetti diventa però frequente soprattutto a partire dal 1956, quando gli eventi politici, e i fatti d'Ungheria in particolare, segnano nella sua evoluzione artistica il passaggio dai temi sociali e dai modi espressionistici ad un nuovo lirismo naturalista, che si esprime con un linguaggio quasi informale, fatto di pochi e veloci tratti e tocchi di colore.
Scrive Leonardo Capano: "Ciò che rende interessanti queste immagini non sono tanto i risultati in sè ma l'esplicitazione di un metodo di lavoro e di conoscenza su cui si fonda tutto l'operare di Treccani: cioè l'esercizio continuo di indagine della verità delle cose, il desiderio di imparare a comunicare con l'oggetto, a guardarlo per conoscerlo." (Capano 1989).
Si tratta di rappresentazioni che, come nota Luisi, "muovendo da un iniziale impressionismo" possono volgere ad un "espressionismo drammatico", perchè dettate dal timore che quelle apparenze si dissolvano: "Nasce da questo stato d'animo, da questa volontà di recupero, anche quella di salvare la natura nella sua verità oggettiva, nascono le siepi, i fiori, le immagini che l'artista ha intitolato "Il giardino splendente"." (Luisi, 1975).
Secondo De Micheli, l'interesse e la partecipazione di Treccani ai problemi e alla vita degli uomini, espliciti nella fase della pittura realista, non sarebbero scomparsi con l'emergere della sua sensibilità verso la realtà naturale: essa infatti "non è per lui un puro e innocente luogo d'evasione, in cui cercare riparo dalla brutalità della storia. Al contrario: nalla natura egli ritrova l'uomo e ne avverte l'aspirazione a un'esistenza non minacciata, a una condizione non oppressiva." (De Micheli 1989).
Treccani stesso sostiene: "Vorrei che un giorno si potesse dire del mio lavoro: era in un tempo che andava verso la felicità malgrado le nubi e i flagelli. Di questi aveva coscienza, eppure ha dipinto un giardino splendente. Soltanto chi ha il cuore aperto alle sofferenze del mondo, chi conosce il significato di sfruttamento e servitù, chi risponde con la lotta, può aspirare ad esprimere la bellezza." (Treccani, 1966).
Le tecniche più utilizzate da Treccani per esprimere il suo lirico sentimento della natura e degli oggetti quotidiani sono quelle, rapide, del disegno dell'acquerello.
L'acquerello in particolare, secondo Raffaele De Grada è stato rilanciato da Treccani in un periodo in cui quasi tutti se ne erano allontanati: negli artisti migliori del '900 "l'acquarello si è accompagnato a una intenzione culturale, è un mezzo per studiare con la resa totale immediata il rapporto tra stato d'animo e visione, con la rapidità che non ammette pentimenti ma nel contempo la fluidità che trova un ordine inaspettato, poco consono alla fatica dell'elaborazione dell'olio e alla acidità del colore acrilico. Treccani acquarellista si colloca perfettamente in questa tradizione (...)." (De Grada 1989).
Tutto questo con un segno che "detesta la linea retta, ricama, insegue ellissi o labirinti (...) nel suo andamento appare spesso malcerto, ambiguo, elude le distinzioni nette, tradisce l'interno tremore di "un'invariazione simbolica", quasi un ritegno della mano nel prendere partito di fronte al reale." (De Santi 1989).

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2005)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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