Guerriero rosso Aggressione

Maffi Ugo

Guerriero rosso
Aggressione

Descrizione

Identificazione: guerriero

Autore: Maffi Ugo (1939/), autore

Cronologia: 1972

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 72 cm x 116 cm

Descrizione: Personaggio rosso con braccia alzate dietro la testa; ai suoi piedi, figura sdraiata e sanguinante; fondo marrone scuro con macchie gialle sulla destra

Notizie storico-critiche: Il dipinto è pubblicato sul volume monografico dedicato a Maffi edito dal Comune di Lodi - Assessorato alla Cultura nel 1980 (Ugo Maffi, 1980).
Nel libro esso viene indicato come "prop. Candiani, Milano".
La didascalia segnala inoltre che l'opera fu precedentemente esposta alla mostra antologica di Maffi tenutasi al Museo Civico di Lodi nel 1976, come risulta confermato dalla presenza del "Guerriero rosso" nel catalogo di quella mostra, nel quale esso non è riprodotto ma è nominato nell'elenco delle opere esposte, indicato come "prop. privata Milano" (Lajolo/ Carlesi, 1976).
Il quadro stesso porta ancora testimonianza della sua presenza alla mostra di Lodi, poichè sul retro vi è incollata l'etichetta del museo (Comune di Lodi, Assessorato alla Cultura - Museo Civico, antologica di Ugo Maffi, 24 aprile - 13 maggio 1976).
Il dipinto è dunque entrato a far parte della collezione Lajolo nel periodo compreso tra l'anno della sua esecuzione (1972) e quello della sua esposizione all'antologica di Lodi (1976).
Lajolo scrive espressamente di questo quadro in un articolo che pubblica nell'ottobre del 1972 sul settimanale "Giorni Vie Nuove", di cui allora era direttore. Da questo articolo si apprende tra l'altro che il dipinto era stato esposto anche quello stesso anno alla Galleria Toninelli Arte Moderna di Milano in una personale dell'artista. Lo scritto di Lajolo è la recensione di questa mostra, definita "di serio approdo" per il giovane artista (Maffi aveva allora 33 anni).
E' probabile che fu dopo questa esposizione che il "Guerriero rosso", realizzato quello stesso anno, entrò nella collezione Lajolo, acquistato o donato da Maffi all'amico giornalista.
Scrive Lajolo nell'articolo: "E poi il giallo e il rosso dei guerrieri. Maffi è un pittore che non si intristisce a macerare la foglia, a compitare i segni minimi del volto rarefatto di una donna, non s'imprigiona in tele di ragno a dire la sua malinconia, no, Maffi ha bisogno di grandi spazi, di grandi tele; Maffi è pittore che erompe e prorompe come una forza della natura. Che cos'è quel suo "guerriero rosso" che splende nella prima sala della galleria Toninelli, se non uno scoppio di colore che sorge dalla terra come una fiamma, davvero un guerriero che viene di lontano e che ha ricresciuto le sue radici a Lodi o un tulipano enorme che si identifica nella speranza e acquista il volto di un uomo teso al trionfo?" (Lajolo, 1972).
Lajolo prosegue spiegando il motivo per cui nella pittura dell'artista sarebbero entrati questi "guerrieri" rossi e gialli: essi sarebbero un portato dei contemporanei eventi storici e politici, dalla rivoluzione cinese alla guerra nel Vietnam. Allora i guerrieri sarebbero diventati tutt'uno con i braccianti in lotta del lodigiano, fino a quel momento protagonisti della pittura di Maffi.
Lo scenario in cui i personaggi sono immersi è una natura che sembra foresta selvaggia, ma che è sempre la stessa che ospitava i gesti quotidiani e le vicende della civiltà contadina lodigiana: le rive dell'Adda.
Nella monografia che pubblica il dipinto della collezione Lajolo, esso è inserito nel capitolo intitolato "Le ombre", che riunisce quelle opere nate nel momento in cui sui paesaggi e sulle campagne dipinte da Maffi comincia, alla fine degli '60, a calare un presagio di morte. Le rive del fiume si popolano allora di figure: emergono le mummie, "creature bendate che innalzano i segnacoli della malattia, della crudeltà di un fato che s'accanisce sull'uomo indifeso", ed i guerrieri, "gli emblemi della violenza provocata da altri uomini". Come prosegue l'introduzione a questo capitolo, "forse il ricordo della guerra, forse l'eco di una realtà che preme stanno a fondamento della serie delle aggressioni" (Lajolo/ Munari/ Carlesi, 1980).
Ed è proprio a questa serie che appartiene il dipinto della collezione, che sul retro della tela riporta appunto il titolo "aggressione" e non "guerriero rosso", come verrà designato successivamente.

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2005)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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