A caccia di nidi
Zuppelli Massimo
Descrizione
Identificazione: paesaggio con uccelli
Autore: Zuppelli Massimo (1939/), autore
Cronologia: 1973
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: china / acquerello su carta
Misure: 950 cm x 680 cm
Descrizione: al centro, una mano con una tenaglia ferisce un uccello nel suo nido, in un groviglio di immagini che comprende anche, a destra, la figura di un bambino dal corpo mutilato, e, in basso, in secondo piano e in lontananza, tre soldati con fucili che assediano una casa di campagna
Notizie storico-critiche: La tecnica del disegno eseguito a china su fogli di grandi dimensioni è quella su cui si concentra la ricerca di Zuppelli a partire almeno dal 1969, anno in cui l'artista vince con un simile lavoro un premio acquisto alla XXII edizione del Premio Suzzara.
Secondo il parere di Davide Lajolo, quello di Zuppelli è un disegno che diventa pittura (Lajolo 1975).
Nei lavori dell'artista, e in questo in modo particolare, si mescolano zone in cui il disegno appare preciso e quasi calligrafico a tratti in cui l'immagine prende forma da macchie di inchiostro, con una tecnica che sembra derivare dal linguaggio surrealista e informale.
"In quei segni che a prima vista paiono usciti di getto, rabbiosi, fatti di istinto, scopri invece una meditazione. Zuppelli li ha voluti così con la ragione", scrive Lajolo nella sua recensione alla mostra che Zuppelli tiene alla Galleria milanese La Nuova Sfera nel 1972 (Lajolo 1972).
Nel catalogo di quella stessa mostra, Raffaele De Grada parla di "nuovo realismo", sottolineando l'attenzione dell'artista nei confronti dei contenuti, sempre più esplicitamente espressi una volta superato il passaggio attraverso una fase "simbolista", componente ritenuta comunque presente all'interno della sua opera (De Grada 1972).
Anche nel caso di questo disegno della collezione Lajolo, alla complessità evidente a livello compositivo, dove lo spazio è agglomerato attorno ad un nucleo centrale da cui si diparte, nell'intrico dei segni, il racconto nelle sue varie scene, corrisponde la complessità dei contenuti.
L'immagine dell'uccello ferito da mano umana è accostata a quella di un bimbo, ugualmente mutilato, e alla descrizione di un episodio di guerra; singoli racconti che si compongono nella rappresentazione allegorica della violenza che l'uomo fa subire alla natura e alla sua stessa specie.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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