ELEMENTI DECORATIVI

Pippi Giulio detto Giulio Romano; Scultori Giovan Battista (attr.); Primaticcio Francesco (attr.)

ELEMENTI DECORATIVI

Descrizione

Autore: Pippi Giulio detto Giulio Romano (1499 ca./ 1546), ideatore / esecutore; Scultori Giovan Battista (attr.) (notizie 1527-1541), esecutore; Primaticcio Francesco (attr.) (1504/ 1570), esecutore

Cronologia: ca. 1527 - ca. 1530

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: affresco finito a secco; stucco; stucco a stampo; laterizio

Misure: 4,65 m x 12,16 m x 2,34 m

Notizie storico-critiche: Al centro del corpo di fabbrica settentrionale di Palazzo Te, è presente una loggia bipartita: la compongono, infatti, due porticati di eguali dimensioni e identica strutturazione architettonica, separati tra loro da un muro interno la loggia. Se il porticato esterno, verso la città, è privo di decorazione plastica e pittorica in quanto mai portato a termine, il porticato verso il cortile del palazzo è caratterizzato da un ricco apparato ornamentale plastico e pittorico: solo quest'ultimo, pertanto, è comunemente designato con il termine comprensivo di "Loggia delle Muse". L'ambiente, di proporzioni allungate ma piuttosto contenute, è un vestibolo aperto tra due luoghi destinati a una fruizione pubblica - la Camera del Sole e della Luna (lato ovest) e la Sala dei Cavalli (lato est) - e costituisce, dunque, un importante punto di passaggio nel cerimoniale delle visite ufficiali. Il nome con cui l'ambiente è oggi designato deriva dagli studi di Hartt (1958) che per primo lo denominò "Atrio delle Muse" in virtù dei soggetti inclusi nella decorazione. Le date di realizzazione cadono, così come per gli altri ambienti del corpo di fabbrica settentrionale, nella prima fase dei lavori della villa, tra 1527 circa e 1530: Belluzzi sottolinea che le caratteristiche araldiche degli stemmi dipinti sulle testate escludono una datazione oltre il 1530 - anno dell'elevazione di Federico II Gonzaga a duca - mettendo così in discussione la proposta di Oberhuber, secondo cui la volta può essere datata entro il 1530, mentre le lunette affrescate risalirebbero al 1532 circa. Incerta l'attribuzione della decorazione plastica e pittorica a causa della mancanza di dati documentari: Oberhuber attribuisce la decorazione della volta - stucchi delle muse e geroglifici dipinti - a Giovanni Battista Scultori e, sulla scia di Carpi e Hartt, assegna le lunette delle testate a Rinaldo Mantovano. La tradizionale attribuzione delle lunette a Rinaldo sembra essere accolta da Belluzzi. La loggia, composta di tre arcate di uguale ampiezza, presenta una copertura a botte suddivisa in tre campate da quattro nervature a fascia con decorazioni in stucco: queste ultime corrispondono alle lesene addossate alla parete settentrionale e ai pilastri del lato meridionale.
La Loggia delle Muse presenta una copertura a botte suddivisa in tre campate da quattro nervature a fascia con decorazioni in stucco: queste ultime corrispondono alle lesene addossate alla parete settentrionale e ai pilastri del lato meridionale. Ogni campata della volta è caratterizzata da lacunari di due forme distinte - a croce greca e a "T" -, recanti cornici in stucco di vario tipo. Il ripetersi senza varianti di un identico schema decorativo in ogni campata porta a contare, in totale, sulla volta: nove croci greche con altrettante figure a bassorilievo di Muse nei lacunari centrali e trentasei piccoli cassettoni ad affresco contornati da geroglifici nei quattro bracci di ciascuno; ventiquattro elementi a "T" con girali vegetali; sei elementi a "T" con decorazione floreale e cornice a greca; dodici tondi e otto semitondi in stucco posti nelle quattro nervature in stucco delimitanti le campate. I soggetti dei tondi e semitondi che decorano le nervature della volta derivano parte dalla numismatica, dalla glittica e dalla scultura classiche, parte dal repertorio di immagini rinascimentali note alla bottega giuliesca e dall'araldica gonzaghesca.
Un alto cornicione modellato in stucco corre lungo i quattro lati della loggia, all'imposta della volta.
L'osservazione diretta e ravvicinata da ponteggio ha portato a permesso di individuare sull'intonaco della volta l'appunto di un'operazione aritmetica, tracciata in colore rosso bruno.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Bonoldi, Lorenzo (2011)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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