Educazione di Maria Vergine

Cairo, Francesco

Educazione di Maria Vergine

Descrizione

Autore: Cairo, Francesco

Cronologia: post 1650 - ante 1660

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: legno/ doratura; legno/ intaglio

Misure: 92,5 cm x 127 cm

Notizie storico-critiche: Malgrado nulla si sappia circa le vicende relative all'ingresso del dipinto nella quadreria degli Spedali Civili di Brescia, è probabile che questa Educazione della Vergine facesse parte di un legato testamentario. Da un cartellino appiccicato a tergo si apprende che la tela è stata restaurata nel 1997 da Leonardo Gatti.
L'episodio dell'educazione della Vergine è abbastanza raro a trovarsi nell'iconografia mariana, che predilige soffermarsi sui fatti connessi con le storie di Cristo. In ogni caso il tema dell'educazione impartita a Maria da Sant'Anna è desunto dagli Apocrifi, probabilmente dal Protovangelo di Giacomo, che si sofferma sulle vicende relative ai primi anni di vita della Vergine. Ammesso che il dipinto sia entrato a far parte delle collezioni degli Spedali di Brescia in tempi remoti - come è probabile -, il soggetto sacro deve aver contribuito al salvataggio del quadro, a differenza di altri che risultano alienati tramite asta pubblica perché di soggetto profano.
Già riferito da Valerio Terraroli a un "pittore di cultura fiamminga operante in Italia" (1993), a una prima e fugace occhiata Edoardo Villata e Marco Bona Castellotti hanno proposto il nome di Francesco Cairo, con qualche incertezza avanzata da quest'ultimo dovuta alla debolezza della materia pittorica delle figure. L'attribuzione al pittore lombardo è stata confermata da Mina Gregori sulla base del confronto con il Riposo durante la fuga in Egitto di Brera, che presenta la stessa impaginazione dell'Educazione, con la scena centrale inserita entro una ghirlanda di fiori. Le analogie tra i due dipinti si rintracciano, secondo la studiosa, tanto nella figura di Maria quanto nella ghirlanda fiorita, ma non vi sono elementi che consentano di attribuire anche i fiori al Cairo.
Tuttavia nell' Inventario de quadri del Sig.r Cavaglier Cairo ritrovati nella sua casa di Milano il 29 luglio 1665 (scoperto da Vittorio Caprara il 12 settembre 1983; Francesco Cairo 1983, pp. 241-242), si fa riferimento a "una ghirlanda de fiori con in mezzo una Madonina originale del Sig.r Cavagl.e alto Br. 2. on. 3. largo Br. 1 on. 7". Le misure qui riportate con una precisione che non lascia dubbi sulla loro attendibilità, differiscono da quelle del Riposo di Brera, come è già stato sottolineato da Francesco Porzio (Pinacoteca di Brera 1989, pp. 181-182; e poi FRANGI 1998, pp. 258-259, cat. 55), bensì corrispondono a quelle del quadro di Brescia, pur con qualche minima differenza. Anche il soggetto ricordato, "una Madonina", collima con la rappresentazione della Vergine bambina nell'episodio dell'educazione di Maria, piuttosto che con la Madonna del Riposo in Egitto.
Va sottolineato inoltre il fatto che nell'inventario si specifichi espressamente "originale" di Cairo. Già Porzio faceva notare che la presenza del termine "originale" e l'assenza di distinzioni delle mani fra l'esecuzione della figura e quella dei fiori lasciava spazio all'ipotesi che entrambe le "parti" del quadro inventariato tra quelli lasciati dal pittore lombardo, gli spettassero. Vero è che non si ha notizia del Cairo autore di composizioni di fiori, il che rende problematico attribuirgli la ghirlanda di Brera, e di conseguenza anche quella di Brescia, che sembrerebbero più tarde. Senza necessariamente dover confermare la possibilità di una collaborazione con un ignoto pittore-fiorista lombardo (FRANGI 1998, pp. 258-259 accetta dubitativamente la candidatura del poco noto Vincenzo Volò, suggerita da Morandotti), è forse legittimo riconsiderare l'idea del Cairo pittore di fiori.
Per quanto attiene alle figure di Sant'Anna e di Maria, la pennellata mossa e la smerigliatura del blu dei manti inducono a collocare questo quadro nell'ultima fase dell'attività del Cairo, intorno alla metà del Seicento e oltre, come farebbero pensare anche le palesi affinità con il volto dell'angelo che assiste la Madonna col Bambino di collezione privata (FRANGI 1998, p. 288, cat. 118), e delle due versioni di Sante martiri (coll. privata e Vienna, Kunsthistorisches Museum; FRANGI 1998, pp. 270-272, cat. 116-117), dove la materia pittorica è altrettanto libera.
Il confronto con le tipologie del Marte Venere e Cupido e dell' Ercole e Onfale - quanto di più vicino all' Educazione della Vergine - databili nell'ultimo periodo e presenti forse nell'inventario post mortem del pittore (FRANGI 1998, pp. 287-288, cat. 116-117), danno credito al sospetto che numerose opere tarde fossero rimaste invendute nella sua casa sino alla fine.

Collocazione

Provincia di Brescia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Spedali Civili di Brescia

Credits

Compilazione: Piazza, Filippo (2009)

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