Crocifisso

ambito lombardo

Crocifisso

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1700 - ante 1749

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: legno/ pittura

Misure: 145 cm x 172 cm (parte: corpo di Cristo); 153,5 cm x 306 cm (parte: croce)

Notizie storico-critiche: L. Borri afferma che nel 1846 il Crocifisso viene collocato sull'altare per sostituire la pala con San Giovanni Evangelista di P. A. Magatti, rovinatasi irrimediabilmente.
La scultura che riproduce il Crocifisso non ha goduto di alcun interesse da parte della critica. Certamente bisogna ammettere un'indubbia difficoltà nel proporre una datazione certa, a causa del carattere sommario di alcune parti della scultura, la quale, pur essendo un'opera di buona qualità, va assegnata ad un artista dal linguaggio tradizionale, di livello artigianale, che si rifà ai modelli di un secolo precedente. Un linguaggio, cioè, ben saldo e formalmente conservatore, che impone alle figure una struttura compatta, massiccia e severa. L'opera scolpita si distingue per il modellato inciso e robusto e per i lineamenti del volto un po' generici. La figura risulta affusolata e, in alcune sue parti, scolpita in maniera sommaria, senza concessioni ricercate, ma imponendo contorni lineari e continui.
Quanto alle figure dei Dolenti, sembrano rintracciabili i modelli della scultura in terracotta lombarda, tipici dei gruppi sacromontani.
Nel 1856, grazie al sacerdote Pietro Crugnola cappellano dell'ospedale, le due statue della Vergine Addolorata e di San Giovanni vennero collocate sull'altare a completamento del Calvario. Esse furono entrambe realizzate dallo scultore, originario di Viggiù, Luigi Cocchi, documentato anche nella chiesa di S. Eustorgio a Milano, nella chiesa di S. Maria Maddalena di Monza e nel Duomo di Milano.

Collocazione

Provincia di Varese

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. dei Sette Laghi

Credits

Compilazione: Squizzato, Alessandra (2009)

Aggiornamento: Castaldo, Clara (2010)

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