Torno, Villa Pliniana

Il fascino delle ville storiche non lasciò indifferente una delle figure più eclettiche della cultura italiana del XX secolo, il torinese Mario Soldati (1906-1999), scrittore e memorialista, autore televisivo, sceneggiatore e regista, attento ed appassionato viaggiatore, particolarmente affezionato alle montagne e ai laghi del nord Italia. Sul lago di Como girò due tra i suoi film più conosciuti, tratti dagli omonimi romanzi di Fogazzaro: _Piccolo mondo antico_ (1941) e _Malombra_ (1942) che, assai distanti dai canoni del cinema fascista del periodo, spesso ampolloso e magniloquente anche quando non apertamente di propaganda, restituiscono vicende della letteratura ottocentesca con una particolare attenzione all’indagine psicologica dei protagonisti. La "villa Pliniana":/architetture/schede/CO180-00182/ di Torno ospitò le riprese di _Malombra_ con Isa Miranda come protagonista in un’ambientazione, in sintonia con l’introversione dei personaggi, fosca e decadente; non a caso già la locandina originale fondeva insieme la raffigurazione della villa con il dipinto _L’isola dei morti_ di Arnold Böcklin. Soldati così descriveva la dimora in alcune pagine del suo diario: bq. Un’enorme costruzione a picco sul lago, tra le pareti di roccia ugualmente a picco, in una breve insenatura che la difende dai raggi del sole per gran parte dell’anno. Rami contorti, edera, sempreverdi si arrampicano selvaggiamente su tutte le rocce attigue, e una cascata d’acqua gelidissima costeggia un fianco della villa, un’altra cascata penetra per così dire nel suo cuore, traversandola nel mezzo delle camere, dov’è una lugubre loggia e riuscendone in basso, a fior del lago, da un buco che è nel centro della facciata. Par di avvertire, in questa strana costruzione, come un impeto di protesta, una freschezza, una novità che abbia travolto il conformismo della classica architettura. Ma forse il “tivan” (il vento che soffia dal nord ogni giorno sul lago) non porta anch’egli con sè, dalla vicina Svizzera, una freschezza che sa di Calvino? Fu certo una fuga, quella dell’Anguissola, dal ‘500 scettico del Bembo che si avviava all’accademia e alla Controriforma, verso un ‘500 romantico, protestante, pieno di fantasmi, di dramma, di poesia, di diavoli e di angeli, di peccato, di Vangelo, quale avrebbe dovuto essere il nostro ‘500 e il nostro ‘600 se… se… Insomma, anche il film Malombra, speriamo che sia una fuga.

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