Il giardino di palazzo Visconti Banfi a Rho

h3. La visita oggi La "Villa Visconti Banfi":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05980/ prospetta oggi sulla piazza centrale di Rho ( A ), di fronte al Municipio; entrando nel complesso l'ampio portico passante, a tre campate con archi su colonne binate, permette una continuità visiva e spaziale tra la piazza, la corte antistante la villa ( B ) ed il giardino ad essa posteriore ( C ). Tale effetto prospettico doveva essere più accentuato all'epoca di massimo splendore del parco, tra il XVII e il XVIII secolo, poiché attualmente l'area a verde risulta quasi dimezzata nelle dimensioni. Oggi, dopo il parziale frazionamento avvenuto nel 1930, è di 18.000 mq e molto impoverita dal punto di vista della vegetazione e dei decori architettonici e artistici.

_Aree_: A - piazza Visconti; B - corte d'onore; C - giardino. _Emergenze monumentali_: 1 - Statua dell'Abbondanza. p. Il cancello d'ingresso alla proprietà era originariamente collocato all'altezza dell'attuale imbocco di via De Amicis; la corte anteriore comprendeva quindi anche l'area oggi corrispondente a piazza Visconti ( A ), che è 105 metri di larghezza per 70 di profondità, un tempo giardino. La vasta corte non alberata permetteva di percepire in un solo colpo d'occhio l'imponenza della costruzione e di valutare forme e volumi dei singoli corpi di fabbrica. I giardini posteriori alla villa erano impostati su un asse prospettico lungo ben 1550 metri, che terminava sul corso dell'Olona. Tale asse, non interrotto da alcun diaframma, suggeriva, a chi guardasse dal porticato passante della villa o dal cancello del cortile antistante, una profondità illimitata. Il periodo di massimo splendore del sito è collocabile tra Seicento e Settecento, come residenza per la villeggiatura in campagna dei proprietari; durante l'Ottocento per ragioni economiche il giardino fu invece messo a coltura. h3. La storia p. L'edificazione della villa nobiliare si deve alla famiglia Visconti, feudataria a Rho fin dal 1535. Al centro delle proprietà agricole della famiglia esisteva, già nel Cinquecento, un palazzo più antico e meno aulico di quello attuale, i cui resti sono recentemente stati individuati nella muratura del palazzo. Nel 1660 dopo il matrimonio con una Bigli, Ercole II Visconti Saliceti decise di rinnovare la sua proprietà conferendole evidenti caratteri di monumentalità. La Misura Generale del Comune di Rho, fatta eseguire nel 1681 dal podestà locale Bartolomeo Vignarca, testimonia che il giardino venne notevolmente ingrandito tramite acquisti. La parte centrale del complesso, impostata su un'asse nord-sud, venne conclusa entro il 1669; ad essa nell'800 vennero aggiunte due ali che determinarono una corte nobile chiusa davanti al palazzo attorno alla quale si sviluppavano gli edifici rustici. La cartografia settecentesca mostra che l'impostazione originale di Palazzo Visconti Banfi doveva essere differente da quella che oggi vediamo, poiché la proprietà risultava tangente al paese ma ad esso esterna. p. All'interno del portico è conservata una statua, molto degradata, raffigurante l'Abbondanza, scolpita secondo l'iconografia tradizionale: una donna velata che regge una cornucopia. L'opera è l'unico resto dell'ampia fontana rotonda, circondata da statue in arenaria, che doveva costituire il fulcro del giardino, nel Settecento disegnato all'italiana con parterre simmetrici. Per alimentare la vasca ed irrigare il giardino, fin dal 1690 i Visconti avevano fatto eseguire una deviazione della roggia Riale, che portava al borgo le acque dell'Olona. In seguito al prosciugamento di tale roggia la fontana è stata rimossa dalla sua collocazione.

Testo a cura di Adele Simioli