Il giardino di villa Airoldi, Casnedi, Raimondi, Odazio-Juvalta a Birago (Lentate)

h3. La visita oggi

_Aree_: A - giardino occidentale; B - giardino terrazzato orientale. p. Il complesso di "Villa Airoldi":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-03673/, visibile percorrendo la strada statale comasina, domina la valle del Seveso e si affaccia ad ovest sui boschi delle Groane. La villa è circondata da aree a giardino su entrambi i fronti; le due porzioni, terrazzata quella ad est (A), chiusa da un esedra quella ad ovest (B), comunicano mediante un portico affrescato a motivi geometrici ed un lungo viale centrale. Il giardino ad est si articola in terrazze digradanti raccordate da monumentali scalinate, arricchite da statue a soggetto mitologico, che dalla prima terrazza accompagnano il visitatore lungo l'asse centrale della composizione fino al termine della prospettiva. Vicino alla villa rimangono vari elementi antichi decorativi e di arredo quali vasi, panche e resti degli impianti idrici che probabilmente alimentavano giochi d'acqua. p. Nelle vicinanze delle terrazze si riscontrano numerosi esemplari arborei d'alto fusto, alcuni di essi monumentali, connessi ad alberi da frutto che non sono tuttavia disposti secondo una precisa logica paesaggistica. A conclusione del giardino occidentale sono visibili le tracce dell'antica esedra e di un roccolo, struttura vegetale finalizzata all'uccellagione in passato molto diffusa nell'alto milanese. h3. La storia La costruzione della villa fu avviata nel 1630 per volontà del marchese Casnedi. Al momento dell'acquisto dal precedente proprietario Gian Paolo Airoldi, esisteva già un insieme di edifici ben strutturati, probabilmente cinquecenteschi, comprendente una villa con giardino, orto, frutteto e alcuni rustici annessi. Ma il periodo di massimo splendore si colloca alla fine del 18° secolo quando, nell'anno 1794 circa, la proprietà Casnedi passò in eredità al conte Vitaliano Confalonieri, marito di Antonia, ultima erede della famiglia. Nello stesso anno fu venduta al marchese don Raffaele Raimondi il quale ne avviò la ristrutturazione su progetto di Simone Cantoni. Questa fase risulta ben documentata nella Carta Topografica dei Contorni di Milano, disegnata dal tenente Giovanni Brenna nel 1837. Nella Carta è leggibile un viale in asse con la villa, che si diparte dalla strada comasina, delimitato da due pilastri di accesso, che probabilmente sostenevano una cancellata. Il complesso architettonico aveva raggiunto la configurazione definitiva e la massima estensione: era posta al centro di un sistema di viali e giardini. Il viale superava il giardino ad esedra ed un bacino d'acqua e proseguiva per ulteriori 400 metri, scavalcando tramite un piccolo ponte il torrente Garboggiola, fino ad un'altura su cui probabilmente si trovava una uccelliera. Il viale che conduceva alla comasina, l'antico disegno a parterre del giardino, lo stagno, al cui posto oggi sorge una scuola, sono oggi del tutto scomparsi. Tutt'intorno si estendevano ininterrotti gelsi, vigneti e zone boscose. Un ampio complesso di corti rurali completava a sud est la proprietà. Dal 1848 un presidio militare austriaco occupò per sette anni la villa devastandola. Il giardino fu trasformato in orto e privato di numerose essenze arboree; statue e fontane furono asportate, il sistema che alimentava i giochi d'acqua andò distrutto. I Raimondi, tornati in possesso della proprietà nel 1859, ne tentarono il ripristino con vari interventi. Dopo vari frazionamenti e cambi di proprietà la villa fino a giungere alla famiglia Di Carpegna. h3. I documenti Per tracciare la storia del giardino connesso alla proprietà occorre risalire alle mappe del Catasto teresiano. Esse mostrano che all'inizio del XVIII secolo la villa si ergeva al centro delle vaste proprietà dei nobili Casnedi estese nella porzione centrale del territorio di Birago dal confine a est lungo la strada Comasina fino alla zona della brughiera. Il complesso architettonico non aveva ancora raggiunto l'attuale estensione essendo limitato alla sola porzione a sud. Il palazzo, adibito ad abitazione patrizia e comprensiva di un giardino e di un orto, costituiva il centro amministrativo di una tenuta agricola. La campagna circostante era seminata in gran parte a gelsi, cui si aggiungevano un prato ed un piccolo bosco subito ad est dell'orto-giardino; ad ovest e ad est della villa si estendevano ampi vigneti seguiti da brughiere e zone a bosco. Sulla mappa del Catasto teresiano è inoltre leggibile la presenza di una linea retta che dalla villa si prolunga fino ad oltre la Strada Comasina; potrebbe trattarsi di un percorso che prefigura la creazione del viale monumentale che sorgerà più tardi. h3. Glossario * _corte_: spazio scoperto, compreso nel suo insieme o in parte tra i corpi di fabbrica di un edificio. * _esedra_: ambiente, di solito scoperto, delimitato da una struttura semicircolare. * _parterre_: disegno del giardino ad aiuole, con scompartimenti ornati d'erbe e fiori

Testo a cura di Adele Simioli