137. La Birra

Dal 1932 (a. XX, n. 1) §L'industria della birra§.

Sottotitolo Periodico mensile dei birrai italiani poi Periodico mensile dei birrai italiani. Organo ufficiale dell'Unione italiana fabbricanti birra poi Periodico mensile dei birrai italiani poi Ufficiale per gli atti del Gruppo nazionale fascista industria della Birra (Federazione nazionale fascista industria delle acque gasate, della birra, del freddo e del malto).
Luogo Milano.
Durata Agosto 1913 (a. I, n. 1) - dicembre 1933 (a. XXI, n. 12).
Periodicità Mensile.
Direttore A. Vanossi poi Defendente De Amici poi Emilio Villa (direttore responsabile) poi Mario Baglia Bambergi (direttore responsabile).
Gerente A. Vanossi poi Defendente De Amici poi Emilio Villa (direttore responsabile) poi Mario Baglia Bambergi (direttore responsabile).
Editore A. Vanossi (redattore capo) poi Emilio Villa poi Mario Baglia Barmbergi.
Stampatore Milano, Premiata Tipografia Agraria poi Premiata Tipografia Agraria di G. C. Castiglioni poi La Tipotecnica.
Pagine Variabile da 14 a 62.
Formato 15x23 cm poi 20x26 cm.

L'articolo di presentazione pubblicato sul primo numero (agosto 1913) dopo avere constatato come, all'infuori della birra, ogni ramo industriale avesse "il suo portavoce", espone quale programma del nuovo periodico "la trattazione bene intesa della parte praticamente e scientificamente tecnica dell'industria e così pure altri servizi di secondaria importanza, ma non trascurabili, come le rubriche speciali per offerte, ricerche e cambi di apparecchi, di personale, di informazioni, sull'andamento dei mercati delle materie prime, ecc. ecc.". Si esprime anche l'augurio che "ben presto" il periodico possa diventare settimanale (proposito rimasto allo stadio di progetto). A questo programma il periodico rimane fedele, occupandosi dei problemi concernenti la tecnica, il commercio, la fabbricazione della birra, la coltivazione dell'orzo e del luppolo e la legislazione del settore. In alcuni numeri compare la breve rubrica "Notiziario".

Talvolta vengono commentati, da parte del direttore Emilio Villa, i principali avvenimenti politici con articoli di ispirazione dapprima nazionalista e in seguito fascista. Si veda in proposito: Viva l'Italia (maggio-giugno 1915) sull'intervento dell'Italia nel primo conflitto mondiale; Il trionfo (novembre 1918) relativo all'armistizio e alla vittoria; La tormenta (luglio 1924), nel quale il delitto Matteotti viene definito non un delitto politico ma "un volgarissimo delitto comune"; Il Duce (ottobre 1926). In occasione della presa del potere da parte del fascismo la «Birra» riproduce, in apertura al numero del novembre 1922, un brano del discorso pronunciato da D'Annunzio a Fiume nel 1920, nel quale si auspicava che il popolo italiano avesse "l'ardire di trapassare, senza esitazioni e senza conciliazioni, da un regime rappresentativo bugiardo a una forma di rappresentanza sincera che rivelasse e innalzasse i produttori sinceri della ricchezza nazionale contro i parassiti e gli inetti dell'odiosa classe politica non emendabile".

Nel numero del settembre 1931 lo stesso Villa, nell'articolo Congedo, rende noto che in relazione alla deliberazione del Gruppo nazionale fabbricanti birra - aderente alla Federazione nazionale fascista per le industrie delle acque gasate, della birra, del freddo e del malto - di iniziare la pubblicazione di un nuovo periodico, la «Birra» si appresta a cedere "di buon grado" il passo alla pubblicazione ufficiale, "rinunciando a quella fatica alla quale volenterosamente e da ben diciannove anni ci siamo sottoposti nell'interesse della produzione della birra e dei produttori che ad essa sono dediti con la precipua fede di naturalizzarla non solo, ma di svilupparla in proporzione alla popolazione italiana".

«La Birra» continua tuttavia a uscire fino al dicembre 1931. Il nuovo periodico «L'Industria della birra» inizia infatti le pubblicazioni nel gennaio 1932, mantenendo nella numerazione la continuità con quella precedente. Il Programma pubblicato in questo numero riconferma il proposito di servire "al causa della nostra industria con fedeltà, con passione, con fermezza di propositi, tenendo ben alta la dignità di una categoria industriale anche troppo misconosciuta". La differenza con la vecchia rivista viene ravvisata nel fatto che, mentre «La Birra» era "l'espressione di una volontà sola, lo sforzo di un solo uomo che ha lavorato nell'interesse collettivo, con fede, con passione, nella certezza di compiere opera utile, ma nella vana speranza di suscitare la collaborazione dei colleghi, «L'Industria della birra» viene posta al centro, come leva, come nucleo della nostra organizzazione; non più opera defatigante di un singolo, ma vera e propria espressione di una collettività".

Il periodico, nella nuova veste, aumenta il formato e il numero delle pagine e arricchisce notevolmente il contenuto che è diviso in diversi settori: "Parte economica", "Parte tecnica", "Parte fiscale e legale", "L'industria della birra all'estero", "Rivista dlela stampa estera" e "Varie".

«L'industria della birra» ha tuttavia una vita breve. Il numero di dicembre 1933 pubblica l'articolo Congedo del direttore Mario Baglia Bombergi nel quale viene comunicata la cessazione delle pubblicazioni: "L'ora che l'industria birraria attraversa - egli scrive - è grave: mi sembrerebbe di recare offesa allo stato d'animo degli amici miei nel ripetere luoghi comuni e nel fare retoriche quanto sterili invocazioni. Una sola certezza è in me: che gli uomini che guidano l'industria birraria ne valuteranno l'importanza nel complesso quadro delle ricchezze nazionali o, illuminati dall'organizzazione sindacale, prenderanno al più presto quei provvedimenti sostanziali e radicali che soli, ormai, possono consentire la ripresa di una travagliata industria".

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1913-1933.