142. Bollettino commerciale valtellinese

Sottotitolo Periodico settimanale poi Unico periodico settimanale della provincia che pubblichi le aste, gli appalti ed i concorsi che seguiranno in tutta la Lombardia e le estrazioni di tutti i prestiti italiani.
Luogo Sondrio.
Durata 3 novembre 1884 (a. I, n.1) - 26 maggio 1887 (a. IV, n. 21*).
Periodicità Settimanale.
Direttore Achille Riatti (direttore responsabile).
Editore Agenzia Pubblica di Sondrio.
Stampatore Sondrio, Tipografia e litografia A. Moro e C.
Pagine 4.
Formato 34x24 cm.
Note Alcuni numeri escono su carta colorata. Reca talora un supplemento di 2 p.

Primo giornale della Valtellina "dedicato esclusivamente al commercio ed agli affari", si propone "di agevolare gli affari sotto qualsiasi natura essi si presentino": tratta pertanto "di tutte le materie attinenti al commercio specialmente locale, non omettendo, peraltro, quelle rubriche che possano in qualsiasi modo tornar utili anche ai privati nella cerchia dei loro affari" (Programma, 3 novembre 1884).

Riserva ampia parte dello spazio a disposizione ad annunci, bollettini e inserzioni pubblicitarie; riporta avvisi e modalità di appalti e aste, sentenze di fallimento nella provincia di Sondrio, un prospetto mensile dei "protesti cambiarî", il listino dei prezzi delle derrate alimentari e non nelle principali piazze sia della provincia che fuori di essa, il bollettino della Borsa, l'elenco dei principali mercati, fiere e riunioni commerciali della provincia, domande e offerte di lavoro e relazioni sull'andamento dei raccolti, oltre a rubriche sull'impiego e l'assunzione di capitali, sul mercato immobiliare, sulla cessione e l'acquisto di crediti commerciali e privati. Ancora, presenta un sunto delle notizie più interessanti tratte dal Bollettino della locale Camera di commercio e dal Bollettino provinciale della Prefettura e una rassegna dei fatti di cronaca salienti avvenuti nella provincia, "senza però alcun impegno".

I pochi, brevi articoli - non firmati, salvo qualche eccezione - trattano del commercio del vino e del bestiame, di tecniche di coltivazione e d'allevamento, di malattie quali la peronospora, di trasporti (Per l'inaugurazione della ferrovia, 18 maggio 1885; cfr. anche gli articoli del 1° e 16 giugno 1885) e di istruzione pubblica (come in L'istruzione agricola nelle scuole elementari, 17 e 24 maggio 1886). Frequenti le citazioni da altri giornali economici e assai rari, ma interessanti, i contributi originali di qualche peso. Due appaiono gli argomenti che più preme trattare al direttore, Achille Riatti, al quale si possono attribuire tutti gli interventi in proposito, caratterizzati da un uso compiaciuto di latinismi e dotte espressioni: l'eccessiva pressione fiscale dello Stato e la mancanza di una normativa precisa e severa per i commerci, in particolare quello ambulante e quello dei vini.

Al primo tema sono dedicati diversi articoli, quali I nostri vigneti e le relative esosissime imposte, 15 e 22 dicembre 1884; Speculazioni neglette, 5 ottobre 1885; Dazi protettori o perequazioni?, 28 dicembre 1885 e Disequilibrio enorme fra le gravezze pubbliche e le risorse economiche, 7 marzo 1887. Ma è sulle carenze legislative in materia di commercio che Riatti sfodera tutta la sua vena polemica, per esprimere il desiderio di una disciplina dei "girovaghi" (Una grave questioni la definisce fin dal titolo l'articolo del 24 novembre 1884), per lamentare l'assenza di controlli sulle merci vendute dagli stessi venditori ambulanti come da quelli abusivi (Vox clamantis in deserto, 27 aprile 1885) o per denunciare i tanti fallimenti che sono in realtà "ardite operazioni commerciali" e criticare il "mal vezzo che molti commercianti hanno di battezzare per estere le merci nostrali" al fine di blandire gli acquirenti (Commercio e mala fede, 3 agosto 1885).

Un'altra battaglia conduce poi il «Bollettino» contro le sofisticazioni dei foraggi (Alterazioni dei fieni, 15 febbraio, 1° e 8 marzo 1886) e soprattutto degli alimenti: numerosi gli interventi in proposito tra settembre e ottobre 1885 - nei quali avanza più volte la proposta di istituire un "Ufficio d'Assaggio" anche nella provincia di Sondrio - ma anche successivi (Proteggiamo il vino contro le falsificazioni?, 28 giugno 1886). La battaglia si spinge fino alla denuncia di un'azienda vinicola, il cui prodotto è in seguito riconosciuto nocivo dalla commissione sanitaria di Sondrio e dagli Uffici d'Assaggio di Milano e di Torino, e quindi sequestrato e distrutto. Ma ciò non impedisce che il «Bollettino» sia condannato dal tribunale di Sondrio (v. Cronaca. La nostra condanna, 17 marzo 1886) e il dettagliato resoconto della vicenda giudiziaria pubblicato sui numeri del 22 e 29 marzo 1886.

Il periodico infine si dimostra tanto disposto a riconoscere le magagne dell'economia locale - ad esempio la trascuratezza in cui versa la coltivazione degli alberi da frutto (Un grave difetto)

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1884-1886; 1887 (lac.).