228. Le Case popolari e le città-giardino

Luogo Milano.
Durata 1909 (a. I*).
Periodicità Mensile.
Direttore Pietro Nurra.
Editore Casa editrice d'arte Bestetti & Tuminelli.
Stampatore Venezia, Prem. Stab. Grafico M. Norsa.
Pagine 32.
Formato 28,5x23 cm.
Note Contiene progetti e piante.

Il programma della rivista si presenta fin dal primo numero in termini molto chiari: "Incoraggiare con la propaganda economico-sociale, col documento illustrativo, con lo studio tecnico, il movimento per le case popolari, che in Italia accenna ad un vigoroso risveglio. Essa si rivolge quindi a economisti, architetti, ingegneri, sociologi e cooperative private, ma anche a enti pubblici: secondo la redazione, infatti, la disponibilità di abitazioni igieniche ed economiche è questione attuale ed urgente e problema di previdenza sociale, e per questo l'iniziativa dello Stato e dei comuni deve assumere in questo settore un ruolo centrale. La tendenza incoraggiata e sostenuta dai redattori è quella di progettare città-giardino composte da villini isolati per famiglie, al posto dei "grandi alveari umani accumulatori inesauribili di miseria e di corruzione". Costante attenzione è prestata così ad analoghe esperienze europee e vengono fornite ampie notizie sulla legislazione straniera in materia. La rivista si occupa di progetti per case operaie, case economiche resistenti ai movimenti sismici, villaggi, quartieri per impiegati e professionisti, edilizia scolastica, edilizia industriale e sistemazioni urbanistiche. L'ultima pagina di ogni fascicolo riporta un "Notiziario", con brevi notizie su esposizioni, concorsi e congressi, costituzioni di nuove cooperative edilizie, delibere comunali relative al settore immobiliare, resoconti di società, istituti o enti autonomi. In appendice al volume vi è una "Parte industriale. Forniture generali per l'edilizia moderna", riservata agli spazi pubblicitari. La rivista, corredata da numerosi progetti e piante, si avvale della collaborazione di ingegneri quali Cesare Selvelli, Luigi Carlo Cornelli, Augusto Barigazzi, e di architetti quali Giovanni Broglio, Pietro Nurra, Andrea Fermini; sono tra l'altro ospitati interventi di Alessandro Schiavi e Luigi Luzzatti.

I. Pi.

Raccolte: MI120: 1909.