"Procurare al pubblico tutte quelle esatte informazioni che possano interessarlo nello sviluppo degli affari" (Il nostro programma, aprile 1877); questo è lo scopo del giornale, nato ad imitazione della quasi omonima «Gazzetta degli affari» dalla quale però cerca subito di distinguersi: "A chi ci osserva che Milano non difetta di giornale della specie del «Gazzettino degli affari», risponderemo che essi hanno una missione la quale non è la nostra, perocchè quei giornali estendono le loro propaggini tra la sfera del gran commercio e che per la loro natura non ponno discendere nella officina del modesto operaio, nelle umili case del piccolo proprietario, di chi infine per via di risparmi e di economie conseguiti colle braccia, vuol trarre alcun che onde interessare la banca […]. Il «Gazzettino» si occuperà di economie, discorrerà del capitale della nazione; come può essere aumentato; come debbasi retribuire l'operaio; quale sarebbe il miglior sistema d'imposte; se certe tasse sieno morali, giuste, proficue". Il foglio tratta anche di politica estera e di istruzione. Inoltre apre un ufficio per gli abbonati che vogliano svolgere operazioni finanziarie e commerciali.

Gli articoli sono in realtà assai pochi, dal momento che il periodico riserva metà delle pagine alle inserzioni pubblicitarie e gran parte dello spazio rimanente è occupato dalle rubriche relative alla borsa e ai mercati e da quella di "Varietà" (brevi su statistiche, estrazioni del prestito nazionale, esazioni, assemblee societarie, movimento ditte, concorsi, appalti, incanti, congressi, esposizioni e fiere).

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1877.

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