389. Giornale dei pasticcieri e confettieri

Dal gennaio 1938 (a. XLV, n. 1) §Giornale dei pasticcieri e confettieri l'arte dolce§. Dal giugno 1942 (n. 6) §Giornale dei pasticcieri. L'arte dolce§. Dall'ottobre 1942 (n. 10) §Giornale dei pasticcieri e confettieri l'arte dolce§.

Sottotitolo Rivista tecnica per pasticcieri, confettieri, fabbricanti di cioccolatto, confetti, caramelle, biscotti, ecc. poi Rivista tecnica illustrata per pasticcieri, confettieri, fabbricanti di cioccolatto, caramelle, biscotti, ecc. poi Rivista tecnica per pasticcieri, confettieri, fabbricanti di cioccolatto, caramelle, confetti, biscotti poi Notiziario tecnico-professionale per pasticcieri, confettieri, fabbricanti cioccolatto, confetti, caramelle, biscotti, marmellate, sciroppi, gelati, torroni, ecc.
Luogo Milano.
Durata 15 gennaio 1928 (a. XXX, n. 1) - maggio 1943 (n. 5*). Riprende col 1946.
Periodicità Quindicinale poi mensile.
Direttore G[iuseppe] Ciocca (direttore responsabile).
Gerente G[iuseppe] Ciocca (direttore responsabile).
Stampatore Milano, Tipografia Fratelli Veronesi poi Grafica Fratelli Veronesi.
Pagine Variabili da 8 a 40.
Formato 34x24 cm poi 29x21cm.
Note Illustrato. Preceduto e seguito da una copertina a colori di una o più pagine contenenti pubblicità. Il titolo è inquadrato in un disegno di fantasia che viene però eliminato nell'aprile 1934 dalla copertina e nel gennaio 1935 anche dal frontespizio.

Il periodico si richiama nella numerazione alla «Gazzetta dei pasticcieri e confettieri» fondata nel 1893 (cfr. scheda n. 730). Dal 1911 al 1916 esce però a Milano un periodico dal titolo somigliante a questo, la cui numerazione è indipendente e al quale collabora il nuovo direttore responsabile Giuseppe Ciocca.

Il «Giornale dei pasticcieri e confettieri» si occupa di tutti i problemi inerenti al commercio, al consumo, alla produzione e alla tecnica della pasticceria e della liquoreria, e inoltre anche di quelli concernenti la legislazione (con particolare riguardo al rinnovo dei contratti di lavoro), la pubblicità e l'istruzione professionale. Molto rilievo è dato ogni anno alla partecipazione dell'industria dolciaria alla Fiera di Milano.

Non mancano articoli di colore (esempio Donne del mondo di oggi di Arturo Lanocita che si occupa delle commesse di pasticceria, 15 maggio 1928) e scritti e poesie di carattere scherzoso (esempio Le avventure di Confettuccio, Biscottello, Caramellino, Gianduiotto, febbraio 1930). Talvolta compare anche qualche articolo di contenuto storico (esempio Droghe e dolciumi nel Medio Evo, ottobre 1934).

Ampio spazio è riservato all'attività delle associazioni mutualistiche e dei dopolavoro della categoria e alle loro iniziative, quali ad esempio la Mostra gastronomica indetta dal Dopolavoro Associazione italiana cucinieri Milano e dalla Mutua Personale Albergo e Ristoratori dal 20 al 25 novembre 1933 (dicembre 1933).

Frequenti notizie vengono date fino al 1939 e al 1940, anni rispettivamente dello scopo della seconda guerra mondiale e dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, sulle associazioni dei pasticcieri degli altri paesi europei delle quali sono pubblicati i resoconti dei congressi professionali e delle esposizioni. Particolarmente sottolineata è la partecipazione italiana ai congressi e alle esposizioni internazionali.

Per ripercorrere brevemente alcuni momenti significativi della vita del periodico, ricordiamo anzitutto che nel 1929 esso si trasforma da quindicinale in mensile. A partire da quest'anno e fino al 1936 esso viene pubblicato su carta patinata mentre il contenuto si arricchisce e aumentano le illustrazioni che spesso concernono le decorazioni dei dolci.

Un comunicato pubblicato sul numero del febbraio 1931 rende noto che il periodico è autorizzato a pubblicare gli atti ufficiali della Federazione Nazionale Fascista Pubblici Esercizi usando anche la sigla confederale (aquila dei mercanti di Firenze) quale distintivo ufficiale. Con l'inizio della politica di autarchia (1935-36) viene dato rilievo alla valorizzazione del dolce italiano, al quale è dedicato un articolo redazionale nel numero dell'aprile 1938: "L'Italia - esso scrive - è la Nazione che possiede una grande varietà di dolci, ma constatammo che ogni regione vanta qualche specialità locale, che rimane nella cerchia ristretta della propria provincia. Dall'Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, come cambia il panorama del paesaggio e le abitudini della vita, così cambiano gli usi dell'arte dolciaria [...] Ecco come è nata in noi l'idea di creare un dolce nuovo che si stacchi un po' da tutte queste specialità e che diventi il tipo classico italiano, di facile confezione, alla portata di tutti i pasticcieri d'Italia, con procedimenti tecnici dei più moderni e perfetti". Il numero del luglio 1938 esprime compiacimento per il fatto che la proposta per il nuovo dolce nazionale (al quale era stato dato il nome di "Dolcesole") aveva avuto successo "specialmente per la libertà che venne lasciata a tutti i produttori di dare ognuno al proprio dolce un gusto speciale mediante l'aggiunta di uno o più liquori combinati, purché di marca italiana".

L'articolo La nuova disciplina dei dolciumi (marzo 1941) illustra le norme restrittive sulla fabbricazione dei dolci derivanti dallo stato di guerra. Il successivo numero dell'aprile 1941 tratta della necessità di sostituire i nomi stranieri dei dolci, pubblicando un prontuario delle modificazioni da effettuare (esempio: dolce di frutta per plum-cake, dolci per gateaux, nocciole per noisettes).

Il numero di settembre 1941 rende noto che, in ottemperanza alle disposizioni del Ministero della cultura popolare, il periodico avrebbe sospeso le pubblicazioni e sarebbe stato sostituito da un notiziario tecnico-professionale. L'ultimo numero del periodico che compare nella collezione Braidense, il cui numero di pagine è ridotto al minimo, è quello del maggio 1943. Nell'articolo di fondo di questo numero titolato Disciplina si deplora che alcuni aderenti alla categoria non si attengano scrupolosamente alle disposizioni relative alla regolamentazione dei consumi "danneggiando la reputazione della categoria che ha già dato prova della sua sottomissione ad ogni sacrificio". Nessuno scritto pubblicato su questo stesso numero lascia prevedere la sospensione delle pubblicazioni.

Nel periodico non compaiono firme di collaboratori fissi, ma soltanto firme saltuarie.

Numerose sono le rubriche: è quasi sempre presente una di ricette che però cambia frequentemente d'intestazione: "Ricette", "Metodi e ricette", "Ricettario moderno", "Ricette di cucina", "Ricette domandate"; tra le altre ricordiamo: "Piccola posta", "Offerte e richieste", "Varietà", "Cronaca professionale" e "Pasticceria d'albergo". Nella rubrica "Scuola di cultura professionale" si dà notizia sull'attività della Scuola tecnico professionale di alimentazione di Milano della cui inaugurazione aveva dato notizia il numero del dicembre 1931.

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1932-1942 (lac.); 1943. MI007