Il periodico intende essere "un repertorio di cose e di persone attinenti ai varj ufficj ed istituti della nostra città e del distretto, o a meglio dire circondario di essa". Vuole quindi "rendere popolare la storia del proprio paese, far conoscere possibilmente l'origine ed il progresso d'ogni patria fondazione, dare le più importanti cognizioni statisiche dell'industria e del commercio monzese, toccare dell'agricoltura del territorio[…] e pubblicare i nomi de' magistrati, impiegati, ed addetti delle pubbliche autorità e delle principali istituzioni private, saranno i mezzi coi quali l'Indicatore procurerà di farsi accetto ad ogni classe di lettori" (Al lettore, 1846).

Di fatto, però, gli scritti di economia si limitano a una scheda sulla filiale della Cassa di risparmio. Col secondo anno in un editoriale si ammette di aver fino ad allora mancato ad alcuni dei propositi iniziali e si ribadisce: "Ora all'«Indicatore» rimane di esporre un vivo suo desiderio, quello cioè di potere ottenere pel seguito maggiori notizie di belle arti, di commercio, d'industria, di statistica, d'agricoltura" (Al lettore, 1847).

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1846-1847.

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