485. Lega aerea nazionale l.a.n.

Dal 5 dicembre 1917 (a. VI, n. 4) §Ali d'Italia§

Sottotitolo Rivista mensile di aeronavigazione poi Quindicinale della Lega aerea nazionale poi Rivista della Lega aerea nazionale poi Rivista mensile della Lega aerea nazionale
Luogo Milano.
Durata Ottobre 1912 (a. I, n. 1) - novembre 1919 (a. VIII, n. 7*). Il periodico dal 5 dicembre 1917 viene pubblicato come serie II.
Periodicità Mensile poi quindicinale poi, non indicata, poi mensile.
Gerente Defendente De Amici poi Felice Pozzi poi Defendente De Amici
Editore Lega aerea nazionale.
Stampatore Milano, Unione tipografica poi Stab. Tip. Terragni & Calegari poi Tip. "Capitan Fracassa" poi Unione tipografica
Pagine Da 8 a 62.
Formato 27x18 cm poi 35x25 cm poi 25x17 cm.
Note Pubblica disegni e fotografie.

La presentazione del periodico è affidata a uno scienziato di vaglia, l'ingegnere milanese Giovanni Celoria che, a proposito della fondazione della Lega aerea, scrive: "Con rara audacia lanciammo nel pubblico l'idea appunto di una Lega aerea nazionale, ed ancora una volta l'antico adagio "Audaces fortuna juvat" fu dal fatto confermato. Il successo ci arrise; in pochi mesi il numero dei soci salì a migliaia, a molte migliaia, ed oggi noi [siamo] persuasi che a mantenere viva e svolgere l'associazione nostra sia necessario un periodico il quale, sotto forma semplice a tutti accessibile, tenga i lettori a giorno di quanto avviene e si fa nel mondo dei navigatori dell'aria" (Principiando una nuova opera, ottobre 1912).

Il periodico ha molti punti di contatto con le pubblicazioni coeve dedicate all'aeronautica: dà molto spazio agli articoli d'approfondimento tecnico-scientifico; pubblica articoli scritti da piloti sportivi che narrano le proprie esperienze; dà conto delle imprese aviatorie più sensazionali; illustra ai lettori quali siano i problemi giuridici connessi con il volo (questo nella rubrica "Il diritto aereo"); segnala opere che hanno per oggetto la navigazione aerea o a carattere scientifico; parla delle mostre e delle esposizioni di settore; ricorda i piloti scomparsi. Preoccupazione costante del mensile è quella che l'Italia non tenga il passo con le principali nazioni europee nello sviluppo aeronautico. A tal proposito, nel febbraio 1913 un anonimo redattore scrive: "La cronaca degli armamenti aerei si fa sempre più fitta di notizie. Le due nazioni - Germania e Francia - che hanno il primato, l'una nei dirigibili e l'altra nei velivoli, accumulano progetti e accendono polemiche per diffondere nel popolo la coscienza di una forza nuova nata ieri e già formidabile […]. Nel nostro articolo [pubblicato sul numero precedente della rubrica] dimostravamo l'obbligo per l'Italia di provvedere essa pure con urgenza e con quella larghezza di mezzi necessaria e vi dobbiamo insistere ancora oggi dopo l'enunciazione del programma aeronavale e le buone parole e le lodi sincere del generale Spingardi per rendere omaggio all'iniziativa privata che in casa nostra ha dato prove evidenti di essere animata da un patriottico entusiasmo e da una profonda preparazione tecnica" (Per non essere sopraffatti, febbraio 1913).

Con l'inizio della grande guerra l'attenzione del periodico si concentra nell'analisi delle applicazioni in campo bellico dei diversi velivoli (alianti, dirigibili, ecc.). Da rilevare che anche i fatti della guerra comunque sono raccontati quasi come fossero eventi sportivi (cfr. ad esempio, la rubrica "Le curiosità della guerra").

Dal 5 dicembre 1917 il foglio muta titolo e diviene quindicinale perché, si legge nella presentazione della nuova serie, "oggi è necessario l'organo vivace, lo strumento agile di discussione, il diario attento degli avvenimenti e degli studi che la nuova scienza e la mirabile arte rendono indispensabile". Il periodico dichiara di voler continuare a "essere soprattutto il vessillo della nostra gloriosa aviazione, vuol essere l'esponente immediato, libero di ogni legame e solo desideroso di giovare [...] «Ali d'Italia» deve essere uno strumento di propaganda patriottica, deve essere una manifestazione vivace della vivissima aeronautica italiana". Il foglio si propone perciò di diffondere e discutere i problemi della navigazione aerea; sostenere le belle battaglie per una più grande e più libera aviazione; dare il mezzo ai competenti ed agli appassionati di esprimere il loro pensiero; aiutare la ormai grande industria aerea nostrana perché diventi sempre più robusta ed indipendente" (Al lettore, 5 dicembre 1917).

A. De C.

Raccolte: MI120: 1912-1915; 1916-1917 (lac.); 1918; 1919 (lac.)