495. La Macchina da scrivere

Sottotitolo Organo dell'Associazione dactilografica italiana.
Luogo Milano.
Durata Maggio 1900 (a. I, n. 1) - agosto 1901 (a. II, n. 8)*. Le pubblicazioni sono interrotte da agosto a dicembre 1900.
Periodicità Mensile con alcune irregolarità.
Gerente Luigi Pizzocchero.
Stampatore Milano, Stabilimento tipo-litografico Tullio Guidi.
Pagine Variabili da 18 a 30.
Formato 26x18 cm.
Note Copertina con disegno di fantasia rappresentante una dattilografa davanti una macchina per scrivere. Le ultime cinque, sei o sette pagine sono occupate da pubblicità.

L'articolo di presentazione indirizzato Al lettore e firmato "La Direzione" pubblicato sul primo numero del maggio 1900 così si esprime: "La nostra modesta rivista non è che l'esplicazione di un'idea, una manifestazioni a favore di un mezzo di esprimere i propri pensieri, che, a nostro credere, rappresenta la penna dell'avvenire, di un mezzo di scrittura che permette di utilizzare il tempo e impedisce quei malanni che molto spesso colpiscono colui che per necessità professionale deve scrivere soverchiamente [...] Che importa a noi che sia usata piuttosto questa che altra macchina da scrivere? Tutte le macchine hanno i loro pregi, tutte hanno i loro difetti, come ogni cosa di quaggiù, e come specialmente tutto ciò che segna una prima tappa sopra un lungo cammino di progresso. Per noi tutte le macchine da scrivere hanno lo stesso vantaggio, ed è quindi il loro uso che noi propugnamo senza distinzione di sistemi e di fabbriche".

Il periodico è l'organo dell'Associazione Dactilografica Italiana della quale in questo primo numero viene riprodotto lo Statuto. Scopo dell'associazione era quello di: tenere regolari corsi di dattilografia e sue applicazioni; di indire pubbliche gare e conferenze; di fare pubblicazioni di propaganda; di promuovere la formazione di sezioni in altre città d'Italia. Nei numeri successivi sono pubblicati gli atti dell'Associazione e ne sono propagandate le iniziative, quali ad esempio le gare di dattilografia. Un certo spazio è dato anche all'attività del Circolo stenografico milanese.

Il periodico pubblica articoli inerenti la materia (esempio: La macchina da scrivere e le donne, La tastiera doppia e la tastiera semplice. Da segnalare in particolare è l'articolo Le macchine da scrivere (1714-1900). Loro storia e descrizione illustrata di Emilio Budan pubblicato a puntate sui numeri di gennaio/febbraio, marzo/aprile, giugno e luglio 1901 e rimasto incompiuto.

Le pubblicazioni si interrompono tra il luglio e il dicembre 1900. Un editoriale rivolto Al cortese lettore sempre firmato "La direzione" comparso sul numero del gennaio/febbraio 1901 così spiega le ragioni della lacuna: "Forse fu giudicato non benignamente la breve apparizione dell'anno scorso e più di uno avrà creduto alla sua morte. Ma non fu così: ammaestrato dalla breve esperienza, persuasi della bontà della causa per la quale lavoriamo abbiamo atteso a dare alla rivista nuove basi per le quali fosse permesso di assicurarle lunga e rigogliosa vita".

Il numero del maggio 1901 reca il necrologio del senatore Giulio Bizzozzero, presidente onorario dell'Associazione Dactilografica Italiana.

Le rubriche sono: "Varie" (poi "Notizie varie"), "Domande ed offerte di impiego", "Giornali in cambio", "Bibliografia", e "Appunti stenografici". Non vi sono collaboratori fissi. Soltanto una volta compaiono le firme di Ennio Carocci, Giulio Bizzozzero ed Emilio Budan (quest'ultimo nell'articolo precedentemente citato).

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1900-1901.