510. Mercurio

Sottotitolo Eco della finanza, dell'industria e del commercio poi Giornale politico, finanziario, commerciale e artistico.
Luogo Milano.
Durata 13 gennaio 1880 (a. I, n. 1) - 31 maggio 1883 (a. IV, n. 10*). Una nota coeva in calce alla collezione Braidense lo dà per cessato.
Periodicità Settimanale poi esce "quattro volte al mese" poi quindicinale.
Direttore Alcibiade Moneta (direttore responsabile) poi nessuno.
Gerente Nessuno, poi Alessandro Righelli.
Stampatore Milano, Tip. Sole poi Tip. P.B. Bellini poi Tip. Guerra poi Tipografia Letteraria.
Pagine Da 6 a 12.
Formato 40x29 cm poi 38x25 cm poi 40x29 cm.

Il Programma della rivista è così illustrato dalla direzione sul numero di esordio: “A noi stessi per vero [...] parve a primo aspetto che questa parte così importante della stampa ebdomadaria fosse in Italia sufficientemente trattata. Nelle attuali condizioni economiche del nostro paese, proprio nei momenti in cui gli affari languiscono e mentre la miseria flagella la massima parte dei nostri centri agricoli e industriali... forse non tornava il conto accingerci ad un lavoro di dubbia accoglienza” (13 gennaio 1880). Ma “considerate appunto le difficili condizioni finanziarie nelle quali versa presentemente l’Italia e stabilito come vero indiscutibile che il lavoro e l’industria crescono e si sviluppano in ragione diretta della relativa povertà e dei bisogni di un popolo, è evidente la necessità di maggiori sforzi e più costante attività nello incoraggiare e nel soccorrere il pubblico di consigli e di oneste e spassionate informazioni intorno alle nuove operazioni finanziarie e commerciali che verranno intraprese sul mercato d’Italia... Cercare il vantaggio comune, questa sarà la nostra bandiera. Su tali basi intendiamo svolgere l’arida materia finanziaria e commerciale, recandola alla conoscenza popolare non con rapporti teorici ma pratici”.

Le materie del periodico sono divise in due parti: “Rispetto alla prima riporteremo costantemente in rubriche speciali tutto quanto si riflette alle banche ed alle industrie. Mediante rassegne esatte sulle principali borse di Europa, sulle condizioni dei municipi, degli istituti di credito e dell’industria, i capitalisti e renditieri d’ogni divisa quotata o non alla borsa, avranno nelle nostre colonne una guida imparziale e proficua. L’intento che ci siamo prefissi è quello di tornar utili, per quanto consentono le modeste nostre forze, a tutte le classi sociali”. La seconda parte comprende invece “la pubblicazione costante e diligente di tutti i fatti che sulle singole piazze possono importare al commerciante che si trova con esse in rapporti d’affari: così le costituzioni sociali, gli scioglimenti naturali o anticipati delle società stesse, la loro inserzione alla Camera o al Tribunale di commercio, i fallimenti, le sentenze civili e penali che riflettono a cose o persone commerciali”.

Dalla testata di ogni numero si evince poi che “l’amministrazione s’incarica gratis per gli abbonati di verificare in tutte le estrazioni i numeri dei prestiti nazionali ed esteri, di suggerire i migliori impieghi di capitale e sottoscrivere per conto a quelle emissioni che si presentano sui mercati”; inoltre esegue e garantisce, “col mezzo di oneste ditte, qualsiasi commissione di banca, per compra-vendita di fondi pubblici, per operazioni inerenti al debito pubblico, incassi di coupons, versamenti, ecc.”.

Fino al 28 aprile 1880 il giornale si apre con una “Rivista politico?economica”, che viene poi sostituita da un editoriale di argomento economico?finanziario e da articoli che si occupano delle questioni politiche da un punto di vista economico e sociale. Contiene inoltre corrispondenze dall’Italia e in seguito anche dall’estero; una “Rivista delle borse”; brevi di attualità; la “Parte commerciale” e la “Guida degli azionisti”, assai ricca di tabelle.

Il «Mercurio» sollecita fin dall’esordio Parlamento e governo a reintrodurre l’arresto personale per debiti, la cui abolizione “se, come aspirazione umanitaria merita elogio, misurata alla stregua delle nostre condizioni commerciali, è stata causa di una grave perturbazione del credito naturalmente sospettoso in momenti di crisi permanente” (La Direzione, Programma, 13 gennaio 1880).

Fra gli articoli, nessuno dei quali è firmato, spiccano quelli del 1880 sulle opere di bonifica come soluzione all’emigrazione: “Il bonificamento delle terre incolte è il pane dell’avvenire italiano” (Le bonifiche nel Bresciano, 24 marzo; cfr. anche L’emigrazione e le bonifiche in Italia, 13 e 27 gennaio e, a firma “Api”, Lavoro per gli emigranti, 23 giugno). Il giornale espone poi le sue idee in materia di politica finanziaria: “Che vale abolire il corso forzoso per prorogare il macinato? Conviene sostituirli entrambi siccome danneggiano nello stesso modo l’alimento della popolazione diseredata” (Il corso forzoso, 4 febbraio); pubblica un’inchiesta sulle speculazioni borsistiche in Italia e all’estero (I valori deprezzati, 17, 24 e 31 marzo, 14 aprile); sostiene l’istituto consortile (La costituzione dei consorzi e i vantaggi che essi possono produrre all’agricoltura e alla finanza, 18 febbraio); risponde a un articolo del periodico finanziario belga «Moniteur des intérêts matériels» (L’industria italiana, 3 marzo; cfr. anche l’articolo omonimo del 10 marzo); attacca infine un malcostume molto diffuso (L’affarismo nelle assicurazioni, 5 maggio e Ancora sull’affarismo delle assicurazioni, 12 maggio).

Il 9 giugno dello stesso anno il periodico cambia sede, direzione e amministrazione, ma conferma il programma dell’esordio; torna a pubblicare la “Rivista politico?economica” e aumenta i servizi dall’estero. A partire dal 21 luglio 1880 si occupa maggiormente di politica, introducendo un “Notiziario” di brevi dall’Italia e dall’estero, una rubrica di economia politica e un’altra di “Note politiche” (firmata “Achille”); dalla stessa data inizia a trattare anche di arte e teatri in un’appendice curata, fra gli altri, da Achille Bersellini e Inizio Coppini. In definitiva, nonostante l’introduzione di una nuova rubrica di economia finanziaria, il giornale impoverisce sia la parte commerciale che quella finanziaria, riduce i bollettini economici e cessa di pubblicare inchieste e articoli di approfondimento come quelli citati. Un lime altro cambiamento della direzione e dell’amministrazione avviene il 15 giugno1881.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1880; 1881-1883.