658. Lo Scultore in marmo

Dal 31 marzo/1 aprile 1910 (a. VII, n. 89) §Lo scultore e il marmo§. Dal marzo 1911 (a. VIII, n. 3) §Lo Scultore§. Dal 30 settembre 1915 (a. XIII, n. 5) §Lo Scultore e il marmo§.

Sottotitolo Pubblicazione per gli interessi artistici e commerciali degli scultori, marmisti e negozianti in marmo poi Pubblicazione mensile poi Pubblicazione trimensile poi Pubblicazione settimanale.
Luogo Milano.
Durata 1° maggio 1904 (a. I, n. 1) - 1943.
Periodicità Quindicinale poi mensile poi trimensile poi settimanale.
Direttore Torello Aremo Marchetti poi Enrico Genovesi.
Gerente Santo Invernizzi poi Edoardo Casati poi Riccardo Scanziani poi Saini Luigi.
Stampatore Milano, Stab. Tipo-litografico Ettore Bassi poi Tip. A. Galimberti poi Tip. Lit. Rubini e Solferini poi Officina grafica lombarda poi Arti grafiche Cesare Norsa poi Monza, Soc. Anonima tip. Sociale poi Tip. sociale monzese.
Pagine Da 4 a 8.
Formato Da 32x43 cm a 34x50 cm.

Quando nasce, il giornale si propone "agli scultori di marmo e ai marmisti residenti in Italia" per la difesa "esclusivamente degli interessi artistici e commerciali della loro classe" e con l'intento di pubblicare ogni notizia riguardante il settore, e di rendere noti i concorsi, la vita e le opere "dei migliori nostri artisti moderni e delle principali ditte del genere presenti in Italia", nonché tutto ciò che concerne le "Esposizioni nazionali ed estere" (Agli scultori e marmisti italiani, 1° maggio 1904).

La scultura funeraria e cimiteriale occupa, sin dai primi numeri, una parte rilevante della rivista (cfr. L'arte tra le tombe, 1° dicembre 1907), forse perché si tratta di una delle attività economicamente più rilevanti del settore.

Nei primi anni, eguale attenzione è dedicata alle materie commerciali e a quelle artistiche, nell'intenzione di raggiungere il pubblico più vasto possibile. Negli anni Venti, invece, l'attenzione si sposta più verso il mondo espositivo (cfr. La VI Fiera campionaria di Milano, 20 aprile 1925), con particolare riguardo alle manifestazioni legate a Milano, senza trascurare però fiere ed esposizioni di altre città italiane ed anche estere.

Questo cambiamento di prospettiva è sottolineato da un nuovo interesse verso il settore industriale della escavazione delle cave e della produzione di marmi e pietre (Perché l'industria pietrifera è sempre assente a tutte le grandi riviste del lavoro nazionali?, 10 giugno 1922).

Presto, però, viene recuperata la dimensione artistica della pubblicazione, con articoli su eventi di particolare interesse (cfr. La scultura italiana alla quattordicesima Biennale di Venezia, 4 ottobre 1924). Con maggiore frequenza vengono presentati maestri ed artisti italiani, sia di fama consolidata che emergenti (Ernesto Bezzore, 10 settembre 1924).

Oltre a quanto accennato il giornale non trascura di informare circa assemblee e riunioni delle varie associazioni e federazioni del settore, locali o nazionali, tanto da assolvere al ruolo di un organo di categoria, pur non essendo ufficialmente legato a nessuna formazione.

Anche negli anni trenta e quaranta la pubblicazione rimane fedele a questa linea editoriale, evitando di introdurre mutamenti di rilievo. Persino la veste grafica non presenta trasformazioni vistose, pur realizzando un costante adeguamento ai gusti del tempo.

In generale, la rivista attua lo sforzo di mantenere un certo equilibrio tra il mondo industriale-commerciale e quello artistico, i cui labili confini, evidentemente, si confondono nelle pagine del giornale come nella realtà. Si assiste così al ripresentarsi periodico dei medesimi argomenti sopra accennati, che si consolidano nella struttura del giornale.

M. Te.

Raccolte: MI120: 1904-1916 (lac.); 1922-1923 (lac.); 1924; 1925-1926 (lac.); 1933 (lac.); 1934; 1935-1936 (lac.); 1937-1943.