692. La Terra

Sottotitolo Giornale settimanale illustrato di agricoltura e commercio.
Luogo Milano.
Durata 26 dicembre 1897 (numero di saggio) - 20 dicembre 1902 (a. V, n. 51). Prosegue come «Il Giornale delle campagne» (vedi scheda n...).
Periodicità Settimanale.
Gerente Pietro Strazza poi Giuseppe Missaglia.
Editore Francesco Vallardi.
Stampatore Milano, presso l'editore.
Pagine 8 poi 16.
Formato 45x30 cm poi 33x24 cm.
Note Ogni numero ha un'illustrazione in prima pagina (spesso la riproduzione di un quadro di Giovanni Segantini o di altri pittori); contiene anche molte incisioni, fotografie, tabelle e disegni.

Con «La Terra» la casa editrice Vallardi dà alle stampe un periodico divulgativo di agricoltura da diffondere “in ogni regione d’Italia” (dal numero di saggio, 26 dicembre 1897), contraddistinto da una veste particolarmente accurata ed elegante, oltre che da articoli numerosi e informati, anche se talora indulgenti a una descrizione idealizzata della campagna e della sua gente. Nel citato numero di saggio l’editore premette di rivolgersi “alla immensa famiglia di chi vive della terra e per la terra”; è consapevole del fatto che in Italia esistono già “pregevoli e ricche e competenti riviste delle discipline e delle vicende agricole, fatte con somma cura ed anche con non poca abilità tecnica; ma - aggiunge - ci è parso che tutte, dal più al meno, limitassero la loro efficienza d’esame all’agricoltura nazionale e che di questa si occupassero, con una specie di suggestione pessimista collettiva: con una intonazione quasi sistematica di sconforto eccessivo... Uniamoci pure a loro nel far presenti gli infiniti e gravi peccati d’omissione che a danno della povera agricoltura vanno accumulando governi, enti, sodalizi e gli agricoltori stessi, ma... rechiamo... agli agricoltori d’Italia - pur tenendoli al corrente di quanto avviene in casa loro - il riflesso immediato, l’eco fedele di quanto avviene in tutto il mondo, su tutta la terra, e serva il nostro sforzo di esempio, di incitamento, valga a suggerire nuove esperienze ed utili tentativi , fornisca termini di confronto, elementi di discussione fin qui trascurati, rechi tra gli agricoltori d’Italia il pensiero, le speranze, i progressi, anche di chi coltiva i campi dei più lontani paesi... Oltre ad uno spoglio attento e prontissimo della stampa agricola d’ogni paese, faremo capo alla Camera di commercio, ai consorzi agrarii, ai sodalizi, ecc., d’Italia e dell’estero... semplice e famigliare sarà sempre la forma di quanto scriveremo... Quindi non articoli lunghi, pesanti, accademici: non cose astruse, trascendentali” (Agli agricoltori italiani).

L’articolo di apertura è quasi sempre di politica agraria o fiscale: vi vengono illustrati i progetti di legge, gli investimenti, i provvedimenti per la colonizzazione del governo italiano, soprattutto se riguardano le regioni centro meridionali. Il giornale si occupa poi di economia rurale, istruzione agraria, assicurazioni, credito agrario, orticoltura, silvicoltura, viticoltura, enologia, della produzione serica nel mondo, di pastorizia, apicoltura, piscicoltura, pollicoltura e altri settori d’allevamento, di caseificio, esposizioni nazionali di agricoltura, istituzioni agrarie, delle importazioni come delle esportazioni agricole in Italia ma anche dell’economia degli altri paesi. Le notizie di attualità sono divise in due rubriche, “pel “mondo” e “In Italia”; una “Parte commerciale” annovera i listini ufficiali dei prezzi. Alcuni argomenti sono riservati a determinati collaboratori: di veterinaria si occupa Guido Rosa, Italo De Mohr firma la rubrica “Legislazione e giurisprudenza” e Luigi Pera “L’igiene in campagna”. Vi sono ancora corrispondenze da tutta la penisola, rubriche bibliografiche, di “Ippica, sport e caccia” e una di moda rivolta “Alle signore” e firmata Fidelia. La maggior parte dei numeri si chiude con le rubriche della posta, un “Ricettario pratico” e gli argomenti di conversazione “Accanto al fuoco”. La firma più assidua è quella di Decio Cinti; contribuiscono ai testi anche Renzo Annoni, Giuseppe Cecchetti, Carlo Contini, Achille Mariani e Luigi Pacini.

Molti articoli seguono l’evolversi della crisi economica di fine secolo: cfr. per tutti Il raccolto mondiale del grano nel 1898, 1° ottobre 1898. Fonti di dati sono gli articoli Il commercio dell’Italia coll’estero nel primo semestre 1899, 12 agosto1899 e Le materie tessili nel commercio dell’Italia coll’estero, 9 settembre 1899.

Nel 1901 il giornale avvia una trasformazione tipografica e di contenuti, assumendo “una forma e una veste più semplice, ma in pari tempo più comoda e più attraente”, così da poter raccogliere i fascicoli in volumi (La terra, 5 gennaio 1901): aumenta le pagine, restringe il formato, reca una sovraccoperta di 8 pagine con inserzioni pubblicitarie e due nuove rubriche, un “Notiziario agricolo” di “brevi” e corrispondenze e “Mondo finanziario”, dedicata al credito, alla borsa, ai fallimenti, alle estrazioni e ai prestiti, mentre nelle altre 8 pagine concentra testi, illustrazioni e la “Parte commerciale”, che occupa la maggior parte dello spazio. In definitiva, la rivista risulta impoverita dei contributi più originali e interessanti.

“La caratteristica della nostra «Terra», in confronto delle riviste agricole anche le più reputate” - ribadisce all’inizio del quinto anno di pubblicazione - “è quella della prontezza, della varietà, dell’abbondanza delle notizie agricole ed affini alla agricoltura, mercé le quali i nostri abbonati, che di agricoltura si interessano, possono avere settimanalmente il riassunto chiaro e preciso di tutto quanto è avvenuto in Italia e fuori, in materia di agricoltura, e d’industria e commercio agricolo” (Lieto inizio!, 11 gennaio 1902). Alla fine dello stesso anno, però, la direzione sembra intenzionata a fare marcia indietro su alcune delle scelte, quando annuncia un nuovo programma (Per l’anno 1903, 20 dicembre 1902), nell’intento di offrire d’ora in poi “idee di ordine morale e sociale e propositi di agricoltura pratica”, arricchendo la rivista “di trattazioni d’attualità, di notizie di reale interesse, di mercuriali precise ed accurate; scritte in forma moderna e tutt’affatto popolare”.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1898-1902.