702. Unione agricola

Luogo Milano.
Durata 2 aprile 1892 (a. I, n. 1) - 24 marzo 1894 (a. III, n. 104*).
Periodicità Settimanale.
Direttore Clemente Volonterio.
Gerente Giuseppe Moreri poi Enrico Vago.
Editore Tipografia Editrice Verri poi Tipografia del Commercio.
Stampatore Milano, presso l'editore.
Pagine Da 4 a 6.
Formato [microfilm]

È un periodico di politica economica, fiscale e finanziaria che si batte per una profonda riforma dell'azienda-Stato ispirata ai principi dell'alleggerimento della pressione fiscale, della sburocratizzazione e del decentramento amministrativo: "Bisogna che la finanza anziché aggravare il contribuente che paga e tace, ricerchi il cittadino che, pure sbraitando, si nasconde all'occhio del fisco" (Bisogna cambiare sistema, 2 aprile 1892); "Siamo poveri, oppressi dalle tasse e l'iniziativa privata e locale […] è inceppata nei suoi movimenti dalla burocrazia la più intricata, la più illogica, che mente umana possa immaginare […] una cosa, soprattutto [sic] bisogna evitare - e cioè che la questione economica venga monopolizzata dai retori o dagli affaristi […]" (Ai nostri lettori, ivi); "Il nostro programma è semplice: rialzare la classe degli agricoltori, far loro comprendere ciò che potrebbero essere, eccitarli a esercitare quella influenza, che hanno diritto e mezzo di avere" (Ai nostro abbonati, 17 dicembre 1892). Proprio perché rivolto anche alle classi contadine, l'«Unione agricola» ha un prezzo assai ridotto, tanto da potersi vantare di essere "il giornale agricolo più a buon mercato della penisola", come scrive sotto il titolo dal 6 gennaio 1894).

Il programma perseguito dal giornale è lo stesso dell'associazione Unione agricola lombarda, con la quale in un primo tempo il foglio ha in comune la sede e della quale riporta il bollettino ufficiale; "ma non per questo - si afferma - questo giornale ed associazione formano una sola e unica cosa […]. L'unico legame morale e finanziario che unisce l'Associazione al giornale è l'obbligo che ha quest'ultimo di pubblicare il Bollettino ufficiale dell'Associazione" (Da leggere, 6 agosto 1892). In effetti l'autonomia del giornale dall'omonima associazione è tale da consentirgli piena libertà di giudizio sul suo operato e di muoverle talvolta aspre critiche, accusandola per esempio di inattività (cfr. Unione agricola lombarda, 3 dicembre 1892).

Quanto ai contenuti, "dato il primo posto alle questioni economico-amministrative, non trascureremo le questioni tecnico-agricole e daremo tutte quelle notizie relative alla campagna e ai prezzi del mercato, che sono più necessarie agli agricoltori" (Ai nostri lettori, cit.): il periodico tratta così di allevamento, enologia, credito agricolo, istruzione agraria, sindacati rurali, comizi agrari, riporta notizie campestri, il listino settimanale dei prezzi correnti sui mercati milanesi e lombardi e dal '93 apre una rubrica fissa di agricoltura, caccia e amenità. Ma oltre a ciò pubblica anche una rivista politica, notizie economiche interne ed estere, notizie sullo sviluppo economico delle colonie, sui commerci, le esportazioni e i dazi doganali. Un'apposita rubrica, "La stampa e la nostra propaganda", rileva come gli altri organi d'informazione trattano il tema della riforma dello Stato e come accolgono le proposte avanzate dall'«Unione».

Vi collaborano Emilio Azzi, Emilio Barbiano Belgioioso, Carlo Bonis, Giovanni Casnati, Carlo Contini, Giulio Decio, Giuseppe Delmati, Giorgio e Alessandro Giulini, Giuseppe Marietti, Eudo Monti, Rinaldo Piazzi, Angelo Valvassori e Luigi Zuccoli.

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1892-1894.