Museo Archeologico Lomellino

Definizione: collezione

Tipologia: artistico

Datazione: post 5500 a.C. - ante 200 d.C.

Istituto di conservazione: Gambolò (PV)

Consistenza

Lo spazio espositivo accoglie circa 1200 reperti archeologici di proprietà statale provenienti dal territorio della Lomellina. I materiali esposti offrono una panoramica completa della presenza dell'uomo in questo territorio, spaziando dai primi manufatti del Mesolitico Recente (5500 a.C.) alla prima Età romana imperiale. I contesti archeologici documentati consistono principalmente in necropoli, i cui corredi funebri rappresentano un importante veicolo di conoscenza della cultura materiale delle varie civiltà (vita, costume, abbigliamento) che qui si sono succedute; di sicuro interesse i corredi funebri della Prima Età del Ferro (900-396 s.C.) con sepolture a cremazione dalla Madonna delle Bozzole e quelli della Seconda Età del Ferro, appartenenti culturalmente all'area insubre e alle tribù liguri (Laevi) e celtiche (Marici) e quelli di epoca romana, in cui spiccano soprattutto i manufatti in vetro, abbondanti nelle necropoli Lomelline del I sec. d.C., la coroplastica ( figurine in terracotta da matrici, quali divinità, coppie abbracciate, animali ) e le ceramiche fini, tra queste esemplare di pregio è l'olla piriforme con rara decorazione dipinta a fasce e ondine nere, utilizzato come vaso cinerario.
Strutturato in quattro sale: nella prima sono ricostruiti i periodi della Preistoria e della Protostoria dell'area Lomellina; la seconda è dedicata alla storia del rito funebre, dal 1400 a.C. al II d.C.; la terza alla vita e al costume del periodo celtico (seconda età del ferro); la quarta si occupa dell'età romana.

Notizie storico critiche

Ospitato all'interno del Castello Litta-Beccaria, nella cosiddetta "Manica Lunga" o "Loggia delle Dame" corpo di fabbrica realizzato tra fine Seicento e inizio Settecento e organizzato su due ordini: l'inferiore caratterizzato da una lunga galleria scandita da 15 colonne binate poggianti su un parapetto, è sormontato da una serie di ambienti che ospitano la sede del museo.
Quest'ultimo, curato dalla Gloria Vannacci Lunazzi, fondato nel 1972 in una sede provvisoria dall'Associazione Archeologica Lomellina e dal Comune di Gambolò, verrà inaugurato nella prestigiosa sede nel 1986.