Fotometro di Joly - fisica
Descrizione
Due parallelepipedi di vetro opale, combacianti perfettamente per una faccia e separati tramite un sottile foglio opaco sono fissati all'estremità di un tubo di ottone, munito di un oculare al'altra estremità. Il tubo è fissato a un manico che poteva scorrere in un piedestallo (oggi mancante).
Funzione: Lo strumento serve per confrontare l'intensità di due sorgenti luminose.
Modalità d'uso: Lo strumento va posizionato in modo che le due sorgenti luminose si trovino da parti opposte rispetto al blocco dei parallelepipedi, in modo che ciascun parallelepipedo riceva illuminazione solo da una delle sorgenti. I parallelepipedi possono apparire più o meno illuminati. Le sorgenti vanno spostate rispetto allo strumento finchè, attraverso l'oculare, i due parallelepipedi appaiono egualmente illuminati. Il vetro opale ha la caratteristica di diffondere abbastanza uniformemente al suo interno la luce che lo colpisce. L'intensità luminosa di una sorgente decresce con il quadrato della distanza. Quando i due parallelepipedi appaiono illuminati in modo uguale, il rapporto tra le due intensità luminose e pari al rapporto tra i quadrati delle relative distanze.
Datazione: ca. 1850 -
Materia e tecnica: vetro; ottone; acciaio
Categoria: fisica
Misure: 6 cm x 20 cm x 26 cm (corpo del fotometro con manico privo di basamento)
Collocazione
Pavia (PV), Museo per la Storia dell'Università
Riferimenti bibliografici
Brenni P. "Gli strumenti di fisica dell'Istituto Tecnico Toscano - Elettricità e magnetismo",
Credits
Compilazione: Boffelli, Fabrizio (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00513/
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