Modello di polipropilene isotattico - modello molecolare - Chimica

Natta Giulio

Modello di polipropilene isotattico - modello molecolare - Chimica

Descrizione

Modello molecolare di polipropilene isotattico (nome IUPAC poly(propene) e formula bruta (C3H6)n; codice standard PP; noto, un tempo, coi nomi commerciali Moplen e Meraklon). Il modello molecolare mostra la formula configurazionale e conformazionale della molecola nelle tre dimensioni tramite una struttura nella quale gli atomi sono rappresentati da piccole sfere di colore vario e i legami da stanghette che le uniscono secondo direzioni prefissate. Seguendo la codificazione comune, il modello utilizza sfere nere (27, diam. 7 cm.) per rappresentare gli atomi di carbonio e sfere bianche (54, diam. 3 cm.) per rappresentare gli atomi di idrogeno; i legami sono rappresentati da barrette dal diametro di 1 cm. e lunghe 5.

Funzione: Rappresentazione tridimensionale della formula configurazionale e conformazionale, nelle tre dimensioni, del polipropilene isotattico.

Modalità d'uso: Questo particolare modello è stato realizzato da Giulio Natta durante le fasi di studio che lo portarono all'invenzione del polipropilene isotattico. Successivamente, lo stesso modello è stato usato a scopo divulgativo. NOTA: attualmente modelli di questo tipo hanno per lo più un uso didattico, essendo stati sostituiti nella ricerca da programmi di modellizzazione tridimensionale per computer che permettono di manipolare la molecola e di visualizzarla secondo diversi punti di osservazione.

Notizie storiche: Diplomatosi nel 1919 a soli 16 anni, nel 1924 Giulio Natta conclude gli studi al Politecnico di Milano e inizia la carriera di ricercatore, durante la quale collabora con numerose imprese. Nel 1938 Natta ottiene la cattedra di Chimica Industriale al Politecnico di Milano e nel 1947 stringe un accordo di collaborazione con il dirigente della Montecatini Piero Giustiniani. La storica azienda chimica italiana finanzia un centro di ricerca avanzata al Politecnico di Milano, dando il via alla più fruttuosa collaborazione tra industria e università degli anni '50 e '60. Nel 1952, dopo aver ascoltato una conferenza di Karl Ziegler sulla polimerizzazione dell'etilene, si convince della possibilità di controllare la struttura della catena polimerica. Fra i due inizia una collaborazione che porterà al Nobel. Man mano che Natta porta avanti le sue ricerche, il professore annota i risultati ottenuti su fogli e quaderni, e costruisce il modello della molecola che sta via via inventando. L`11 marzo 1954 Giulio Natta annota sulla sua agenda: "Fatto il polipropilene". Per la prima volta nella storia un chimico è in grado di realizzare in laboratorio un polimero stereoregolare. Stabilisce inoltre un protocollo che permetterà di ricostruire quella molecola infinite volte sempre uguale a sé stessa, dando così avvio alla grande produzione industriale di plastica. Per questa sua grande invenzione, il 10 dicembre 1963 a Stoccolma, Giulio Natta riceve il Premio Nobel dalle mani del re di Svezia. Il professor Arne Fredga, membro della commissione Nobel per la chimica, alla cerimonia di consegna dice: "... la Natura sintetizza molti polimeri stereoregolari, per esempio la cellulosa e la gomma. Si è pensato per lungo tempo che questa capacità fosse un monopolio della Natura. Ma ora il professor Natta ha rotto questo monopolio. Professor Natta, lei ha avuto successo nella preparazione attraverso un nuovo metodo di macromolecole che possiedono una struttura spaziale regolare. Le conseguenze scientifiche e tecniche della sua scoperta sono immense e non possono ancora essere pienamente stimate..." Giulio Natta resta il primo e unico italiano ad aver ricevuto il Nobel per la chimica.

Autore: Natta Giulio (inventore) (1903/ 1979)

Ambito culturale: ricerca applicata

Datazione: 1954

Materia e tecnica: legno/ tornitura/ verniciatura; acciaio/ cromatura; acciaio/ verniciatura

Categoria: chimica

Misure: Ø 3 cm (sfere bianche (rappresentazione delle molecole di idrogeno)); Ø 7 cm (sfere nere (rappresentazione delle molecole di carbonio)); 5 cm x Ø 1 cm (barrette (rappresentazione dei legami)); 40 cm x 40 cm x 210 cm (piantana); 70 cm x 60 cm x 230 cm (intero)

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Natta G. "Chimica d'oggi", Milano 1978 pp. 191-201

Natta G./ Milone M./ Nasini A. "La ricerca scientifica", Roma 1955

Credits

Compilazione: Olivini, Francesca (2013)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2014)

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