Bancone di Natta - complesso da laboratorio - Chimica

Natta Giulio

Bancone di Natta - complesso da laboratorio - Chimica

Descrizione

Il bancone è un classico tavolo a quattro gambe, con una pedana e due cassetti. A fianco del bancone trova posto una bombola di gas propilene (o propene) e una di azoto, un vacuometro tipo Mac Load e una pompa a vuoto; mentre il resto dell'impianto di produzione e purificazione del polipropilene (autoclave basculante con mantello riscaldante, manometro, pompa di circolazione per fluido di raffreddamento, campione di catalizzatore Ziegler-Natta, estrattore Kumagawa, campione di polipropilene) è poggiato sul bancone stesso. Sempre sul bancone trovano posto anche alcune copie anastatiche degli appunti preparatori di alcune lezioni che Giulio Natta tenne al Politecnico.

Funzione: Il bancone fa da supporto alla strumentazione di laboratorio necessaria per la sintesi del polipropilene.

Modalità d'uso: Il bancone, posto su di una superfficie piana, viene allestito con la strumentazione di laboratorio necessaria per la sintesi del polipropilene.

Notizie storiche: Diplomatosi nel 1919 a soli 16 anni, nel 1924 Giulio Natta conclude gli studi al Politecnico di Milano e inizia la carriera di ricercatore, durante la quale collabora con numerose imprese. Nel 1938 Natta ottiene la cattedra di Chimica Industriale al Politecnico di Milano e nel 1947 stringe un accordo di collaborazione con il dirigente della Montecatini Piero Giustiniani. La storica azienda chimica italiana finanzia un centro di ricerca avanzata al Politecnico di Milano, dando il via alla più fruttuosa collaborazione tra industria e università degli anni '50 e '60. Nel 1952, dopo aver ascoltato una conferenza di Karl Ziegler sulla polimerizzazione dell'etilene, si convince della possibilità di controllare la struttura della catena polimerica. Fra i due inizia una collaborazione che porterà al Nobel. Man mano che Natta porta avanti le sue ricerche, il professore annota i risultati ottenuti su fogli e quaderni, e costruisce il modello della molecola che sta via via inventando. L`11 marzo 1954 Giulio Natta annota sulla sua agenda: "Fatto il polipropilene". Per la prima volta nella storia un chimico è in grado di realizzare in laboratorio un polimero stereoregolare. Stabilisce inoltre un protocollo che permetterà di ricostruire quella molecola infinite volte sempre uguale a sé stessa, dando così avvio alla grande produzione industriale di plastica. Per questa sua grande invenzione, il 10 dicembre 1963 a Stoccolma, Giulio Natta riceve il Premio Nobel dalle mani del re di Svezia. Il professor Arne Fredga, membro della commissione Nobel per la chimica, alla cerimonia di consegna dice: "... la Natura sintetizza molti polimeri stereoregolari, per esempio la cellulosa e la gomma. Si è pensato per lungo tempo che questa capacità fosse un monopolio della Natura. Ma ora il professor Natta ha rotto questo monopolio. Professor Natta, lei ha avuto successo nella preparazione attraverso un nuovo metodo di macromolecole che possiedono una struttura spaziale regolare. Le conseguenze scientifiche e tecniche della sua scoperta sono immense e non possono ancora essere pienamente stimate..." Giulio Natta resta il primo e unico italiano ad aver ricevuto il Nobel per la chimica.

Autore: Natta Giulio (inventore) (1903/ 1979)

Ambito culturale: ricerca applicata

Datazione: post 1950 - ante 1979

Materia e tecnica: legno; vetro; acciaio; catalizzatore Ziegler-Natta; polipropilene; gomma; ottone; rame

Categoria: chimica

Misure: 290 cm x 90 cm x 200 cm (intero); 180 cm x 75 cm x 92 cm (banco)

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Olivini, Francesca (2013)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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