Accenditore a pietrina - Industria, manifattura, artigianato

Accenditore a pietrina - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo dispositivo è costituito da un'asta in metallo con manico in legno al cui capo opposto è inserita una vaschetta rettangolare in metallo con coperchio. Sull'asta, in corrispondenza del manico, è inserita una levetta abbassando la quale si fa scattare un dispositivo in metallo posto in prossimità della vaschetta. La vaschetta è apribile per consentirne la pulizia e l'inserimento della polvere di magnesio.

Funzione: Questo dispositivo veniva utilizzato come flash per illuminare un soggetto da fotografare.

Modalità d'uso: Una scintilla, innescata da un meccanismo a scatto, bruciava la polvere di magnesio, contenuta nella vaschetta rettangolare, che generava un lampo di luce molto intenso.

Notizie storiche: Le lampade al magnesio vennero utilizzate a partire dal 1865 anche se il magnesio era molto caro e la sua attinicità mal si coniugava con la sensibilità spettrale delle emulsioni fotografiche. Agli inizi del '900, con la nascita delle pellicole pancromatiche e la produzione industriale del magnesio che ne abbassò i costi, il lampo al magnesio si diffuse rapidamente. Queste lampade consistevano in contenitori attrezzati per bruciare polvere di magnesio. Il flash di queste lampade produceva molto fumo e polveri di ossido di magnesio. Questo inconveniente venne superato con il brevetto di Erwin Quedenfeldt che nel 1900 presentò una lampada simile a quelle a bulbo in vetro per l'illuminazione elettrica che conteneva polvere di magnesio sopra al filamento che ne avrebbe causato l'accensione. Naturalmente questo tipo di lampade flash non prevedeva alcuna sincronizzazione tra accensione della lampada e scatto dell'otturatore. Un passo avanti fu la diffusione delle pile a secco utilizzate per l'accensione elettrica delle lampade. Un altro avvenne nel 1929 quando la lampada Vakublitz fu prodotta da Johannes Ostermeier su progetto di Paul Vierkotter. Egli inizialmente aveva ideato un filamento di magnesio contenuto in un bulbo contenente ossigeno a bassa pressione (1925) ma, nel 1927, aveva sostituito il magnesio con dei foglietti di alluminio. La Vakublitz si diffuse rapidamente e prodotti analoghi furono messi in commercio dalla General Electric (Sashalite, 1930) e dalla Philips (Photoflux, 1933).

Ambito culturale: manifattura

Datazione: ca. 1890 - ca. 1920

Tipologia: flash al magnesio

Materia e tecnica: metallo; legno

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 7 cm x 7 cm x 28 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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