Pressa incollatrice - industria, manifattura, artigianato
Siemens & Halske AG
Descrizione
Dispositivo in metallo costituito da una base di forma rettangolare Taglierina in metallo costituita da una base di forma rettangolare con una guida posta longitudinalmente della misura della pellicola da 16mm, con una finestra al centro. Nella parte posteriore sono incernierate due alette laterali e un raschiatore al centro. Le alette possono ruotare e terminano, nella parte interna in corrispondenza della finestra sulla base, con due parti taglienti. Il raschiatore, con un'impugnatura più lunga, si colloca al centro, ha una placca in metallo sporgente in corrispondenza della finestra sulla base ed una piccola lamina dentata con posizione regolabile.
Funzione: La pressa incollatrice viene utilizzata per incollare diversi pezzi di pellicola tra loro in fase di montaggio di un filmato o per eliminare parti di pellicola rovinate o rotte. Utilizzando la pressa si evitano sovrapposizioni inesatte dei due capi di pellicole ed il lavoro è facilitato. Questa pressa permetteva il taglio e l'incollaggio di pellicole 16mm.
Modalità d'uso: Si alzano le alette e si posiziona la pellicola nella guida sistemando il fotogramma da tagliare in corrispondenza della finestrella. Si abbassano le alette laterali che fungono da presse e si abbassa il taglierino-raschiatore. Si riposizionano le due parti di pellicola in modo da sovrapporle adeguatamente (attenzione alle posizioni dei fori della pellicola), si incollano le parti e si tengono pressate per il tempo necessario. Si riapre la pressa e si leva la pellicola dalla guida.
Notizie storiche: La produzione di un filmato non termina con le riprese effettuate con la cinepresa. Fin dall'inizio della storia del cinema si è vista la necessità di effettuare tagli delle scene riprese o per esigenze narrative nel caso di filmati professionali o per correggere eventuali errori di ripresa o ancora per riparare eventuali rotture della pellicola. Il montaggio del filmato è una composizione delle inquadrature, ottenuta mediante tagli e unioni di pellicole ed una successiva sincronizzazione del sonoro. Se nel caso professionale venne introdotta ben presto la moviola (1924), per filmati amatoriali o a carattere divulgativo si utilizzavano spesso le presse incollatici. Già nel 1896 Georges Méliès introdusse l'uso di tagli e successivi incollaggi di fotogrammi per ottenere rudimentali effetti speciali. Nel 1915 David Wark Griffith, regista americano, fu il primo ad utilizzare il montaggio per fini narrativi. Nacque ben presto il lavoro del montatore che doveva tagliare il materiale a disposizione secondo le indicazioni del regista, isolare i singoli elementi e congiungerli a formare le singole scene. Montando tra loro le scene si ottengono le sequenze e poi il film completo. Se naturalmente si rese da subito necessario utilizzare in ambito professionale strumenti sofisticati come la moviola, soprattutto con l'avvento del sonoro, anche nel campo amatoriale o divulgativo-didattico si dovette ricorrere ben presto alla creazione di dispositivi che semplificassero il taglio e l'incollaggio delle pellicole. Non erano infrequenti le sovrapposizioni inesatte dei due capi di pellicole o le errate distanze tra le perforazioni o le rotture durante le proiezioni. Vennero così ideate le presse incollatici, prima rudimentali (anni '20) costituite da basette in legno con tre alette di cui le due laterali fungevano da presse e quella centrale da taglierina. Poi la pellicola veniva passata con carta abrasiva fine e incollata tenendola nella pressa. Successivamente le presse si perfezionarono, divennero in metallo, con alette con dentini posti alle distanze corrette per inserire i fori di perforazione della pellicola, placche di compressione e taglienti disposti direttamente sulle alette. Esistevano anche presse ad adesivo, ovvero le due parti di pellicola venivano unite mediante un particolare nastro adesivo. Oggi tutto questo è sorpassato sia in ambito professionale che amatoriale con l'avvento del digitale. Anche quando, in ambito professionale, il girato è in pellicola viene riversato in digitale e lavorato con strumenti informatici. Nel caso amatoriale le videocamere digitali permettono montaggio e qualsiasi tipo di manipolazione (tagli, inserti musicali, dissolvenze, ecc) utilizzando semplici software installati sui computer domestici.
Autore: Siemens & Halske AG (costruttore) (1847/ 1966)
Datazione: ca. 1930 - ca. 1940
Tipologia: giuntatrice a colla
Materia e tecnica: metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 16 cm x 12 cm x 4.5 cm
Peso: 280 g
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Liesegang F. P. "Il cinematografo : Manuale di cinematografia", Torino 1909
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00586/
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