Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli

Definizione: raccolta

Tipologia: artistico

Datazione: 1927

Istituto di conservazione: Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, Milano (MI)

Consistenza

La consistenza della Raccolta non è determinabile con esattezza. Il patrimonio è stimato intorno a un milione di immagini a stampa. La raccolta è strutturata in numerose sezioni individuate per iconografia (Ritratti; Ritratti di artisti di teatro; Avvenimenti Storici; Piante e Vedute; Carte geografiche; Ornato; Costumi, gridi di piazza, mode; Arti, mestieri, professioni; Soldatini; Mezzi di trasporto; Teatro e Spettacolo; Sport caccia e pesca; Delitti e pene; Araldica e bandiere; Stampe popolari sacre; Stampe popolari profane; Raffigurazioni di scuole, tavole didattiche e insegne di accademie), per autore (Raccolta Mitelli; Enrico Baj), per epoca (Incisioni artistiche antiche; Stampe moderne), area di produzione (Stampe giapponesi; Epinal), tecnica (Litografie), e ancora per tipologia e destinazione d'uso (Giuochi; Decorazione del libro; Calendari e almanacchi; Carta moneta e carte valori; Ex libris; Biglietti da visita; Fogli volanti con sonetti, poesie ed epigrafi; Partecipazioni, avvisi, ringraziamenti, auguri e inviti; Passaporti diplomi, certificati e documenti vari; Tessere e biglietti; Pubblicità; Liste di vivande; Carta da lettera figurata, buste, intestazioni di atti del periodo repubblicano-napoleonico; Ventole e ventagli; Carte colorate e carte da parato; Manifesti; Cartoline; Santini; Scatole di fiammiferi Saffa; Figurine Liebig; Involucri alimentari; Matrici xilografiche e di metallo). Conserva inoltre diversi fondi (Beretta; Luigi Cagnola; Valfredo Vizzotto; Renzo Mongiardino; Eugenio e Mario Quarti; Alessandro Mazzucotelli; Emma Calderini).

Notizie storico critiche

"Questo Istituto del Castello Sforzesco di Milano, notissimo internazionalmente come archivio iconografico, è stato fin dall'origine concepito per illustrare, con l'ausilio delle stampe, tutte le manifestazioni della vita umana, grazie alle infinite serie di tavole documentarie e ai fogli popolari che costituiscono il più vasto patrimonio formato da Achille Bertarelli (Milano 1863-1938)" (C. Salsi, Le stampe artistiche della Bertarelli. All'origine delle collezioni", in "Stampe di maestri", Milano 1998, pp. 12-17, al quale si rimanda per un profilo storico più completo). Tuttavia, rispetto al disegno originale del suo fondatore, pur conservandone l'impostazione generale, l'Istituto nel tempo si è arricchito, attraverso donazioni e acquisti, di una eccezionale quantità e varietà di tipologie di stampati e materiali grafici, prodotti dal XV secolo ad oggi, dalla stampa popolare a quella documentaria, alla grafica d'arte e al graphic design, che lo rende oggi un soggetto unico nel panorama italiano.
Il Civico Gabinetto delle Stampe è stato inaugurato nel 1927 e intitolato ad Achille Bertarelli dopo la sua morte, avvenuta nel 1938. Bertarelli, come spiega C. Salsi (cit., p. 13), "ne aveva promosso la fondazione presso l'amministrazione comunale, non solo per accogliere e valorizzare degnamente la propria raccolta iconografica (donata alla municipalità nel 1925 e ricca di oltre trecentomila opere), ma anche per costituire una nuova struttura, specializzata e dotata di metodologie appropriate per lo studio e la conservazione delle stampe, che ancora mancava nella pur ampia compagine degli enti culturali della città. Infatti, il patrimonio di incisioni già di proprietà del Comune, fino ad allora, era un insieme scarsamente fruibile perchè disperso in varie sedi.". Successivamente alla costituzione del Gabinetto delle Stampe le diverse istituzioni civiche, quali ad esempio il Museo del Risorgimento, il Museo Navale, la Galleria d'Arte Moderna (da cui provengono ampia parte dei manifesti e numerosi capolavori dell'Ottocento italiano) e l'Archivio Storico Civico, vi fecero confluire i propri fondi grafici.
Alla Raccolta Bertarelli furono anche destinate le stampe provenienti dall'acquisto, effettuato dal Comune di Milano nel 1935, della prestigiosa raccolta del principe Luigi Alberico Trivulzio.
Ha inoltre potuto beneficiare di considerevoli donazioni, come quella del capitano Adolfo Pesaro (1932), o quella di Filippo Grandi (1957), erede della rinomata stamperia milanese "Antonio Grandi".
In tempi più recenti si segnalano il legato testamentario di Lamberto Vitali (1994, che comprende tra l'altro trentadue fogli di G. Morandi), e il deposito Lampugnani di proprietà del Museo Poldi Pezzoli (1997, per un totale di 1193 stampe artistiche).
Per quanto concerne la formazione dell'originale nucleo bertarelliano, si possono annoverare "oltre ai più famosi fondi delle stamperie Remondini (acquisiti circa nel 1900, attraverso la ditta Menegazzi di Bassano) e Soliani di Modena (acquisiti intorno al 1910, attraverso il negozio Barelli di Milano) anche il fondo totale della successione ereditaria di Antonio Milani, 'mercante di stampe a Venezia, al ponte dell'angelo', anno 1895 e una serie di piante e vedute di città e carte geografiche dalla raccolta di Paolo Gaffuri di Bergamo, pervenute, circa nel 1920" (Salsi cit., p. 14).